Coordinazióne

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coordinazione


coordinazióne s. f. [dal lat. tardo coordinatio -onis, der. di ordo -dĭnis «ordine», col pref. co-1]. – 1. a. L’azione, l’opera di coordinare, l’essere coordinato: c. dei mezzi per il conseguimento di un fine; c. tra le fasi di un lavoro; la c. delle idee; mancanza di c. nei movimenti delle truppe; scarsa c. tra le varie sezioni di un ufficio. b. In fisiologia, c. dei movimenti, particolare funzione del sistema nervoso centrale che, controllando la misura, la direzione e la successione dei singoli movimenti elementari, garantisce l’effetto utile dell’atto motorio complesso. c. In filosofia, rapporto fra due o più concetti che, in una classificazione per ordine di generalità, si trovano allo stesso livello (per es., due specie di uno stesso genere). 2. In grammatica, collocazione su uno stesso piano di più elementi nella proposizione o di più proposizioni nel periodo (per es.: «il padre e il figlio partirono», oppure «egli andò a casa e tornò poco dopo»); la coordinazione può avvenire mediante semplice giustapposizione degli elementi coordinati (c. per asindeto, come in «porta con te il libro, il quaderno, la matita») oppure mediante le varie congiunzioni coordinative (v. congiunzione). 3. In chimica e in fisica, proprietà di un atomo o di uno ione di un composto chimico o di un reticolo cristallino di legare a sé altri atomi o ioni o altre molecole mediante legami di valenza secondaria, formando un composto di c. oppure un complesso di coordinazione. Numero di c., numero massimo dei gruppi (in genere 6 ma anche 4 oppure 8) che, in un composto complesso, possono essere direttamente collegati all’atomo centrale. Valenza di c., valenza secondaria che viene espletata, spec. da metalli appartenenti alla categoria degli elementi di transizione (v. transizione, n. 5), quali argento, oro, platino, nichel, nei confronti di molecole singole, come acqua, ammoniaca, ecc., legandosi a un numero di atomi o gruppi maggiore di quello prevedibile in base alla loro valenza normale e formando i cosiddetti «composti complessi o di coordinazione», nei quali una parte degli atomi sono direttamente legati al metallo mentre altri lo sono indirettamente.

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