Deplatforming

Neologismi (2019)

deplatforming


(de-platforming) s m. inv. In internet, cancellazione di contenuti, pagine o profili presenti nelle piattaforme di relazioni sociali, messa in atto nei confronti di utenti che abbiano violato i termini di servizio delle piattaforme stesse, con particolare riferimento ai discorsi d'odio (hate speech); anche, pratica di hackeraggio mirante a cancellare o impedire l'espressione di opinioni a persone o gruppi considerati controversi o pericolosi.Milo Yiannopoulos, che un paio di anni fa era il ragazzo-prodigio alla testa della rivoluzione trumpiana a colpi di provocazioni (pensate a una versione glamour e più eversiva di Bannon) e che poi è stato bandito da Twitter e licenziato dal sito Breitbart perché ha spinto le provocazioni troppo in là (razzismo e pedofilia), aveva scritto una lunga lamentela sul suo profilo privato di Facebook per ammettere che la sua vita ormai è rovinata. Da quando ha perso l’accesso a Twitter ha perso anche ogni rilevanza e la capacità di farsi ascoltare, non ha più un seguito, sprofonda nei debiti ed è molto pentito dei suoi anni di guerriglia ideologica finiti così male. Vedete, è stato il commento compiaciuto di molti dopo avere constatato la depressione di Yiannopoulos, il de-platforming funziona alla grande. (Daniele Raineri, Foglio.it, 6 settembre 2018, Esteri) • Il diritto di esprimere un’idea non coincide col diritto di avere una piattaforma da cui farlo, e pertanto tra le azioni che alcuni attivisti si impegnano a fare c’è proprio il “deplatforming”: il tentativo di far cancellare conferenze pubbliche, manifestazioni e eventi universitari considerati pericolosi. La logica soggiacente a queste pratiche politiche è che la prospettiva del liberale classico dipende dalla posizione privilegiata che di solito occupa; in altre parole, si può tollerare un discorso d’odio come “un’opinione tra le altre” solo perché si appartiene ad una categoria di persone che non vengono toccate dalle conseguenze. È il famoso paradosso della tolleranza di Popper: la società tollerante non può tollerare l’intolleranza, se vuole mantenersi tollerante. (Elzevirus.it, 24 febbraio 2019, Antropologia) • Il 9 settembre scorso gli account ufficiali di Forza Nuova e Casapound, le due più grandi organizzazioni di estrema destra italiane, sono stati oscurati da Facebook e Instagram. Stessa sorte è toccata ai profili di diversi esponenti nazionali e locali, compresi quelli di Roberto Fiore e Gianluca Iannone. Il 22 settembre è stata la volta della pagina Facebook “Vox Italiae” creata dal filosofo sovranista Diego Fusaro, mentre su Instagram è stato bloccato un hashtag utilizzato nel lancio social del movimento. In entrambi i casi in esame l’oscuramento si configura come atto di “deplatforming”: con questa espressione si indicano, nel caso vengano utilizzate da social media e compagnie tecnologiche, una serie di restrizioni messe in atto nei confronti di utenti che hanno violato i termini di servizio della piattaforma, fino alla sospensione o cancellazione permanente dei loro profili e/o pagine. (Nataly Pizzingrilli, Treccani.it, 4 ottobre 2019, Atlante).

Dall'ingl. deplatforming, a sua volta derivato dal s. platform ('piattaforma') con l'aggiunta del prefisso de-.