Dïàteṡi

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diatesi


dïàteṡi s. f. [dal gr. διάϑεσις «disposizione», dal tema di διατίϑημι «disporre»; cfr. lat. tardo diathĕsis «malattia» e in partic. «flussione degli occhi»]. – 1. In linguistica, categoria grammaticale del verbo che esprime la relazione tra il verbo stesso e il soggetto agente, e a cui corrisponde una flessione verbale specifica: d. attiva, passiva (e, con riferimento soprattutto ai verbi greci, d. media); nella grammatica scolastica, è più com. il sinon. forma. 2. In medicina, complesso di caratteri costituzionali e funzionali (neurovegetativi, endocrini, psichici, ecc.) che si rivela con predisposizione, per lo più ereditaria, a presentare determinati ordini di manifestazioni patologiche: d. linfatica, d. essudativa, d. allergica, d. urica, d. emorragica, ecc., a seconda dei fenomeni morbosi che le caratterizzano.

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