Dissènso

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dissenso


dissènso s. m. [dal lat. dissensus -us, der. di dissentire «dissentire»]. – 1. Mancanza di consenso, di accordo; diversità di parere, di sentimento e sim.: esprimere, manifestare il proprio d. (anche con il senso di disapprovazione); la commedia fu accolta da dissensi (del pubblico); sorse un grave d. fra i dirigenti. In diritto, il fraintendimento delle volontà reciproche, espresse dai contraenti nel negozio, che, mentre porta all’apparenza di un consenso, nasconde la sostanziale divergenza delle volontà stesse, e quindi produce la nullità del negozio; con altra accezione nella frase scioglimento di contratto per mutuo d. (v. scioglimento). 2. Critica vivace e serrata, operata dall’interno (ma che può talora risolversi in decisa opposizione) alle strutture di partiti, di organizzazioni sociali, politiche o religiose, per profonde divergenze circa le posizioni teoriche e ideologiche, le direttive, le linee d’azione sia in generale sia riguardo a problemi particolari: il d. nella Chiesa, nei paesi socialisti, ecc.; soprattutto frequente la locuz. del dissenso, con valore attributivo: gruppi, movimenti del d.; i cattolici del d.; gli scrittori, gli artisti, o la letteratura, l’arte del d. nell’Unione Sovietica; le voci del d. si facevano di giorno in giorno più numerose e più forti.