Dùbbio²

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dubbio2


dùbbio2 (ant. dùbio) s. m. [dal lat. dubium, neutro sostantivato dell’agg. dubius: v. la voce prec.]. – 1. a. Incertezza, esitazione nell’esprimere un giudizio o nel prendere posizione su determinati argomenti: avere dei d. in materia di religione; mi viene un d.; mi sorge un d.; espresse il d. che il testimone avesse mentito; ho i miei d. (scherz. i miei riveriti d.) sulla sua sincerità; nutro molti d. sulla possibilità di riuscire; d. angoscioso, assillante, tormentoso. Con la negazione, esprime sicurezza, certezza: non c’è d.; non c’è ombra di d.; è fuor di d.; non c’è purtroppo alcun d. sulla sua colpevolezza; non ho dubbî sulla sua lealtà; non cade d., lo stesso che non vi è alcun d. (ma non com.); senza dubbio, sicuramente, con certezza. Mettere in d., avere o manifestare incertezza intorno a qualche cosa: non metto in d. la tua capacità; metteresti in d. le mie parole?; anche, letter., esporre a un pericolo: mettere, porre in d. la propria vita; similmente, essere in d., essere in pericolo: la guarigione del malato è in d.; è molto in d. la riuscita dell’impresa. Concedere (o accordare, consentire) il beneficio del d., ammettere che, in un’accusa, in un addebito, in un’attribuzione di responsabilità possa essere intercorso un errore, e sospendere quindi il giudizio definitivo in attesa che il dubbio sia chiarito in senso favorevole o sfavorevole; è espressione del linguaggio comune, ma derivata dalla massima giuridica in dubio pro reo. b. Lo stato d’animo di chi è in tale incertezza: nel d., astieniti dal giudicare; preferisco conoscere la verità piuttosto che rimanere nel d.; sono in d. se restare o partire. c. In filosofia, indica sia l’incertezza psicologica di fronte ad un’alternativa, sia l’atteggiamento metodologico, comune a varie filosofie, consistente in una programmatica e variamente giustificata sospensione del giudizio. In partic., nella filosofia scettica, d. assoluto, il necessario dubitare di ogni teoria o anche di semplici asserzioni una volta che si sia convenuto che nessuna conoscenza certa è possibile; nel pensiero di Agostino, Bacone, e soprattutto di Cartesio, d. metodico, procedimento che, a partire dall’uso sistematico e generalizzato del dubbio, giunge al riconoscimento che il dubbio stesso è circostanza certa e indubitabile. 2. Con senso più concr., ciò che è materia di incertezza o di discussione, punto oscuro, controverso: ci sono ancora molti d. nell’interpretazione del sonetto; la traduzione di questo passo presenta parecchi d.; manifestare, proporre, sollevare, affacciare un d.; chiarire, dissipare, risolvere un dubbio.

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