Fóndere

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fondere


fóndere v. tr. [lat. fŭndĕre «versare»] (io fóndo, ecc.; pass. rem. fuṡi, fondésti, ecc.; part. pass. fuṡo, ant. fonduto). – 1. ant. Versare, spargere copiosamente: f. lacrime, f. sangue; fig., dissipare: Biscazza e fonde la sua facultade (Dante). 2. a. Di metalli e leghe metalliche, operarne la fusione: f. l’oro, la ghisa. Per estens., sciogliere, struggere, riferito ad altre sostanze che si fanno passare dallo stato solido allo stato liquido: f. lo zucchero, sul fuoco; Sì che par foco fonder la candela (Dante). Nell’intr. pron., liquefarsi, struggersi: al calore, la cera si è fusa; di ghiacci o di nevi, sciogliersi per l’azione del calore solare; in senso proprio o estens., anche senza la particella pron.: l’alluminio fonde alla temperatura di 658 °C. b. Ottenere per fusione oggetti metallici, pezzi meccanici, e in partic. statue e altre opere di scultura in bronzo, gettando il metallo fuso nella forma: f. una serie di caratteri tipografici; f. il blocco dei cilindri di un motore; f. una campana, un cannone; f. un gruppo equestre. c. Riferito a motori a scoppio, f. le bronzine, f. il motore, o assol. fondere, provocare la fusione delle bronzine o il grippaggio di un pistone per surriscaldamento causato da lubrificazione insufficiente. 3. fig. Mettere insieme, unire, formando di più cose un tutto unico: f. due società, due partiti; f. le voci nell’armonia; f. il jazz con la musica popolare brasiliana; f. i colori, nella pittura, unirli graduandoli, sfumandoli; f. un articolo d’enciclopedia, riunendo e sistemando organicamente il materiale apprestato dalle varie sezioni della redazione; nel rifl.: il suo impegno costruttivo si è fuso con quello degli altri; e come rifl. recipr.: le due banche si sono fuse. ◆ Part. pres. fondènte, anche come agg. e s. m. (v. la voce). ◆ Part. pass. fuṡo, anche come agg. e s. m. (v. la voce).