Forése

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forese


forése s. m. e f. [lat. forensis, der. di forum «fòro» (e quindi «del fòro, della piazza»), nel lat. tardo sentito e usato come der. di foras «fuori»]. – 1. ant. Contadino, campagnolo: si vestì come una f. (Sacchetti); Lucia ... si andava schermendo con quella modestia un po’ guerriera delle f. (Manzoni, Pr. Sp., ediz. 1827, cap. II, sostituito nell’ediz. 1840 con «contadine»). 2. Nell’Italia merid., lavoratore agricolo addetto a piccole aziende. ◆ Dim. foresétto (f. -a), foresèllo (f. -a): Era in penser d’amor quand’i’ trovai Due foresette nove (G. Cavalcanti); accr. scherz. foresòzzo (f. -a), contadinotto: una piacevole e fresca foresozza (Boccaccio). V. anche forosetta.