Frequènza

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frequenza


frequènza s. f. [dal lat. frequentia]. – 1. L’essere frequente; l’accadere, il ripetersi spesso: paese umido per la f. delle piogge; m’infastidisce la f. delle sue visite; come giustifica la f. delle sue assenze?; c’è un’impressionante f. di incidenti stradali; con frequenza, come locuz. avv., di cosa che avviene spesso, a brevi intervalli di tempo: andare a teatro con f. (o con una certa f., con molta o con poca f., e sim.). 2. In senso relativo, il numero di volte che un fatto si ripete o che un fenomeno avviene in una estensione di tempo più o meno determinata, talora espresso con una precisa entità numerica, altre volte con aggettivi o altre espressioni che indicano genericamente la maggiore o minore distanza che separa tra loro le successive manifestazioni, la loro costanza o regolarità, ecc.: la f. del polso in condizioni normali è di 70-80 pulsazioni al minuto; regolare la f. delle oscillazioni del pendolo; aumentare o diminuire la f. delle corse di una linea tranviaria; episodî che si ripetono con f. costante, con f. irregolare, con alta o bassa frequenza. Anche, la presenza più o meno numerosa e regolare di cose (meno spesso di animali o persone) in un determinato luogo: ho notato un’alta (o scarsa) f. di bar, di negozî d’abbigliamento, o di cani, gatti, o di vigili urbani, in questa città. Con accezioni specifiche e tecniche: a. In statistica, f. assoluta di un fenomeno, il numero di volte che esso si presenta in una rilevazione statistica; f. relativa, il rapporto tra la frequenza assoluta e il numero dei casi esaminati. b. In linguistica computazionale, e spec. nella linguistica statistica, lista di frequenza, lista dei vocaboli presenti in un testo o in un gruppo di testi di una data lingua, ordinati di solito secondo la frequenza decrescente delle loro occorrenze; indice di frequenza, il numero di volte che ogni singolo vocabolo ricorre, sia in assoluto sia in rapporto percentuale rispetto alla totalità delle unità lessicali presenti nell’insieme analizzato. c. In fisica, il numero delle volte in cui un fenomeno periodico si ripete nell’unità di tempo; è l’inverso del periodo e si misura in hertz (Hz), detti anche, ma in ambito strettamente fisico, cicli al secondo (c/s) o semplicem. cicli (c): la f. della corrente alternata è 50 Hz; tensione elettrica ad alta, a bassa f.; talora il termine viene usato, meno propriam., per indicare la grandezza periodica cui la frequenza si riferisce: applicare una f. di 100 Hz a un amplificatore, cioè applicare a un amplificatore una tensione elettrica periodica con frequenza di 100 Hz; questa linea attenua eccessivamente le alte f., attenua cioè le correnti periodiche ad alta frequenza. In acustica, f. infracustiche, acustiche, ultracustiche, rispettivam. minori di 16 Hz, comprese tra 16 e 20.000 Hz, maggiori di 20.000 Hz. In elettrotecnica, alte f., termine generico per indicare frequenze relativamente alte, superiori ai 1000 Hz (simbolo AF); basse f., frequenze relative sia alla gamma delle frequenze vocali o telefoniche, sia alla gamma delle frequenze musicali (per taluno, soltanto quelle comprese tra 0 e 60 Hz). Nelle telecomunicazioni, f. audio, f. video, secondo che ci si riferisca a comunicazioni radiofoniche o televisive; per media f. in radiotecnica, v. medio, 2 h; per modulazione di frequenza, v. modulazione, n. 3 a. 3. a. Il frequentare, l’andare spesso in un luogo; assiduità, consuetudine a qualche cosa: f. alle riunioni, ai sacramenti; la f. dei classici, dei buoni studî; corsi universitarî per cui è obbligatoria la f., cioè la presenza alle singole lezioni del corso. b. Affluenza, concorso di persone, affollamento: grande f. di curiosi, di popolo; teatro dove c’è sempre f. (o anche scarsa f.) di pubblico; la mostra ha registrato un’alta f. di visitatori.