Geografìa

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geografia


geografìa s. f. [dal lat. geographĭa, gr. γεωγραϕία (comp. di γῆ «terra» e -γραϕία «descrizione»), che nel sign. più antico indicava la rappresentazione grafica della Terra]. – 1. a. Scienza che ha per oggetto lo studio, la descrizione e la rappresentazione della Terra nella configurazione della sua superficie e nella estensione e distribuzione dei fenomeni fisici, biologici, umani che la interessano e che, interagendo tra loro, ne modificano continuamente l’aspetto; denominata g. regionale (o corografia) quando si interessa di un territorio limitato, e g. generale quando registra, valuta, definisce e classifica fenomeni e fatti di interesse geografico su scala mondiale, tende sempre più a dividersi in sezioni e rami specialistici. Nella partizione più tradizionalmente seguita in Italia, essa comprende: la g. fisica, riguardante la distribuzione dei fenomeni fisici che modificano le forme e gli aspetti della superficie terrestre e gli effetti geografici della loro azione combinata (è suddivisa in geomorfologia, idrografia, climatologia); la g. biologica, che si occupa della distribuzione della vita vegetale e animale sulla Terra (è suddivisa in fitogeografia e zoogeografia); la g. umana, che studia i rapporti tra la Terra e l’uomo, e ha per oggetto, da un lato, l’influenza che le condizioni geografiche esercitano sulla vita e le attività dei gruppi umani, dall’altro le trasformazioni che l’uomo introduce nel paesaggio naturale originario. Suddivisa in più branche, la geografia umana, detta anche antropogeografia, studia: la distribuzione dell’uomo sulla Terra (g. della popolazione); i costumi abitativi degli uomini (g. delle sedi, comprendente anche la g. urbana); le unità politico-territoriali in cui la Terra risulta divisa, nella loro origine, sviluppo, struttura (g. politica); gli aspetti geografici di fatti culturali come lingua, tradizione, usi e costumi (g. culturale); le cause e gli effetti geografici della distribuzione delle religioni (g. delle religioni); gli spostamenti temporanei della popolazione a scopo di cura o di svago e i loro effetti sull’ambiente (g. del turismo); il significato geografico della struttura sociale dei singoli gruppi umani con l’esame del loro tenore e genere di vita, del loro grado di cultura ecc., in rapporto alle particolari condizioni dell’ambiente fisico, economico, umano (g. sociale); i fenomeni economici in quanto distribuiti sulla superficie terrestre in interdipendenza con l’ambiente e con i sistemi di organizzazione sociale, economica e politica (g. economica, articolata in g. agraria, commerciale, industriale, dei trasporti e delle vie di comunicazione). Con riguardo ai fini della geografia, in passato prevalentemente culturali, si parla oggi di g. applicata riferendosi all’utilizzazione delle conoscenze geografiche alla soluzione di problemi demografici, sociali, economici della realtà locale, nazionale o internazionale (per es., nella preparazione di piani per l’organizzazione del territorio o nei programmi di sviluppo regionale), mentre viene detta nuova g. o g. quantitativa la ricerca geografica condotta con il massiccio impiego di procedure matematiche, di modelli, di grafi. b. L’insegnamento della geografia come materia di studio nelle scuole dei varî gradi: cattedra di g.; insegnare, studiare la g.; testo di g. per le scuole medie. Nel linguaggio com.: conoscere, non conoscere la g., avere o non avere nozioni, anche elementari, sulla configurazione del globo terrestre, sulla distribuzione dei continenti e dei mari, sulla posizione dei rilievi montuosi, dei fiumi, dei laghi, degli stati, delle città, ecc. 2. G. linguistica: altro nome della geolinguistica (v.). 3. fig. Modo di presentarsi di una situazione complessa, spec. relativamente alla distribuzione dei varî elementi: la g. elettorale del paese è notevolmente cambiata negli ultimi anni.