Guancia

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guancia


guància s. f. [dal germ. *wankja, cfr. ted. Wange] (pl. -ce). – 1. Ciascuna delle due regioni laterali della faccia, compresa tra il margine inferiore dell’orbita, la linea d’impianto del naso, la commessura delle labbra e i margini inferiore e posteriore della mandibola (sinon. di gota, che solo in Toscana è più pop., mentre altrove è sentito in genere come letter.): guance rosee, pallide, paffute, magre, smunte, incavate; gonfiare le g.; baciarsi sulle g.; le g. gli si coprirono di rossore; se uno ti percuote sulla g. destra, porgigli anche la sinistra (Gesù, nel Discorso della montagna, Matteo 5, 39); mordersi la g., cioè la parete laterale interna della bocca. 2. estens., poet. Viso: E quante ne vedean di bella guancia, Trovavan tutte ai prieghi lor cortesi (Ariosto); in Dante (Par. XIII, 38), con riferimento per sineddoche all’intera persona: la bella guancia Il cui palato a tutto ’l mondo costa (allusione a Eva e al peccato originale). 3. Per analogia, ciascuna delle due parti laterali della testa di bestie macellate: g. di maiale, di bue, di vitello. 4. fig. a. Nel linguaggio tecnico, sono detti guance i due pezzi simmetrici di molti oggetti; per es., la parte interna dei due bracci più corti delle tenaglie, quella che serve per afferrare e stringere (sinon. quindi di ganasce); le due parti mobili dell’impugnatura delle pistole, di ebanite, osso, plastica, fissate con una vite generalmente passante; al sing., guancia, ampio risalto nella parte sinistra del calcio di alcuni fucili da caccia o da tiro, che consente un miglior appoggio al viso. b. ant. Sinon. generico di lato, parte (cfr. fianco, costa, e sim.): g. destra, g. sinistra. ◆ Dim. e vezz. guancina, guancétta; accr. guancióne m.

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