Guerrilla marketing

Neologismi (2008)

guerrilla marketing


loc. s.le m. inv. Strategia commerciale creativa e poco dispendiosa. ◆ Passeggiando da via Manzoni a viale Sarca, se si osservano bene semafori, bidoni della spazzatura, muri e qualsiasi altra superficie dove si possa appiccicare qualcosa, si noteranno degli strani adesivi. Niente paura non sono segnali di bande male intenzionate. In Inghilterra la chiamano «guerrilla marketing» e da poco ha preso piede anche nella nostra città. Le aziende comunicano la loro marca attraverso dei simboli senza alcuna scritta: all’apparenza dei semplici adesivi o graffiti, per di più così facendo non pagano le tasse di affissione. (P. A., Stampa, 4 giugno 2002, Milano, p. 5) • «Queste iniziative sono spesso richieste da piccole aziende e minipreneurs (ex-consumatori diventati micro-imprenditori), per i quali la creatività sopperisce alla mancanza di mezzi finanziari», racconta Vincent-Wayne Mitchell, professore della Cass Business School di Londra. «L’espressione “guerrilla marketing”, coniata nel lontano 1984, viene tuttora utilizzata per indicare le strategie di vendita low-cost ad alto impatto emotivo, come la pubblicità sulle copertine dei libri, sui pass dei locali notturni, fino ad arrivare al GPS advertising system, grazie al quale le immagini pubblicitarie dei bus londinesi cambiano a seconda della location, e così via». (Donatella Giampietro, Corriere della sera, 7 settembre 2007, p. 48) • Tutto torna utile, anche il situazionismo anarcoide o no global, basti pensare al guerrilla marketing: pornomarketing con brand veicolati nei siti porno, microadesivi sulla segnaletica stradale, vere e proprie incursioni simboliche nelle città, performance nelle piazze e nei supermercati, (Giorgio Salvetti, Manifesto, 6 marzo 2008, p. 6, Politica e Società).

Composto dai s. ingl. guerrilla, di origine spagn., e marketing.

Dal titolo del libro di Jay Conrad Levinson, Guerrilla marketing. Secrets for making big profits from your small business, Boston 1984.

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