Insième

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insieme


insième (ant. insème) avv. e s. m. [lat. ĭnsĕmul, rifatto nel lat. volg. in *insĕmel per sostituzione di semel «una volta» a simul «insieme»]. – 1. avv. Esprime in genere i seguenti rapporti: a. Compagnia, unione: siamo usciti i. io e lui; abbiamo cenato i.; sono stati visti spesso i.; essere sempre i.; stare, abitare, vivere i.; dormire i., nella stessa stanza o nello stesso letto; compiere i. un lavoro; fondare i. una società; mettersi i., associarsi in un’impresa, allacciare una relazione amorosa, e sim. Riferito a cose: il divano e le poltrone si vendono i. (non si vendono cioè separati); oggetti, idee, colori che stanno bene i., che non possono stare i., che si accordano o no. Preceduto da tutti, tutti quanti (o, con valore neutro o collettivo, tutto, tutto quanto), indica la totalità delle persone o degli oggetti: riunirsi, radunarsi tutti i.; faremo una gita tutti i.; vendere, comprare tutto i., in blocco. Seguito da con o da a, forma una prep. composta; rimasi mezz’ora i. con lui; era i. a un amico. Talora si pospone: in su una sua nave con lui insieme n’andò in Cipri (Boccaccio). Con la prep. a o con taciuta (uso ant. e raro): si rauna A cantar le sue laude insieme quelle (Pulci). b. Unità e compattezza di varî individui o elementi: tenere i. le pecore, un gruppo di ragazzi; lanciarsi i. all’attacco; bisogna agire tutti i.; i pezzi non stanno, non si tengono più i., di oggetti che si stanno sfasciando; fig., un discorso, un ragionamento che non sta i., privo di nesso logico. È di uso frequente la locuz. mettere i., con varî sign.: mettere i. i proprî sforzi (riunirli coordinandoli allo stesso fine); mettere i. un reparto di volontarî, un esercito, diecimila fanti (radunare, accozzare, arruolare); mettere i. un bel gruzzolo, una discreta sommetta, una immensa fortuna (raggranellare, costituire a poco a poco, accumulare); mettere i. i varî pezzi di un meccanismo, di un congegno (commetterli, inserire ciascuno al suo posto); non essere capace di mettere i. due idee, un periodo, poche frasi, una lettera (cioè di formulare, di scrivere); mettere i. uno spettacolo, una mostra e sim. (organizzare, allestire); mettere i. una bella famiglia (formarla, costituirla, detto soprattutto di chi ha avuto molti figli). Di uso region., andare i., del latte, che, inacidito, si coagula. c. Contemporaneità, simultaneità di più azioni o situazioni (con il senso dunque di «nello stesso momento», «tutto o tutti in una volta», e sim.): Parlare e lagrimar vedrai insieme (Dante); gridavano, protestavano tutti i.; se parlate tutti i., come faccio a capirvi?; cominciare, terminare, partire, arrivare i.; i due corridori hanno tagliato i. il traguardo; non si possono fare troppe cose i.; anche di sentimenti o atti contrastanti: voleva e i. non voleva; sperava e temeva i.; Dicea, ridendo et sospirando inseme (Petrarca); con aggettivi: era contento e i. preoccupato (e più genericam., per indicare l’aggiungersi di una qualità a un’altra: un film piacevole e i. istruttivo). Insieme!, in marina, voce di comando per ottenere che nel compiere una manovra gli sforzi siano simultanei, o per ritmare il movimento dei remi da parte dei vogatori. Per indicare la contemporaneità, la coincidenza di due fatti, si usa anche la prep. composta insieme a (raram. in questo caso insieme con): per quanto mi fossi messo in cammino più tardi, arrivai alla stazione proprio i. a lui, cioè nello stesso momento in cui arrivava lui; il campanello della porta squillò i. a quello del telefono. d. Reciprocità (con il senso dunque di «l’un l’altro, a vicenda»): accordarsi i.; obbligarsi i. a rispettare un patto; si promisero i. di mantenere il segreto; erano legati i. da profondo affetto; molte parole villane insieme si diceano (Compagni); teme Popoli avversi affratellati insieme (Giusti). 2. s. m. a. Ciò che risulta dall’unione di tutte le singole parti; complesso; visione o considerazione complessiva di elementi diversi: un i. di oggetti, di arnesi; l’i. degli studenti, degli operai, dei collaboratori; l’i. dell’edificio; dall’i. degli indizî emerge la prova della sua colpevolezza; giudicare dall’i. dei fatti o i fatti nel loro i.; alcune parti del dramma sono deboli, ma nell’i. si può dire riuscito; un’opera lirica felice, o infelice, nell’i.; prove, esercizî d’i.; avere, dare una visione d’insieme. Con riferimento a complessi sportivi o artistici (musica, teatro di prosa, ecc.), è talora usato invece di assieme, soprattutto per indicare la fusione tra i varî elementi del complesso: formare un bell’i.; mancare d’i., di fusione organica. Spesso preceduto da tutto: da tutto l’i. spirava un senso di buon gusto e di raffinatezza; è tutto l’i. che non va. b. In matematica (dove è anche usato il plur. insiemi), il termine esprime un’idea primitiva, cioè irriducibile ad altre idee più semplici, il cui significato può indicarsi attraverso i sinon. aggregato, classe, totalità, collezione di elementi, dove anche elemento esprime un’idea primitiva ed è sinon. di individuo, oggetto, termine, ecc. (affinché un insieme possa ritenersi definito è necessario che ne siano assegnati gli elementi, oppure che per essi sia assegnata una proprietà caratteristica, cioè un criterio per decidere se un certo oggetto è o no elemento di un certo insieme); tale idea intuitiva è sviluppata in modo formalizzato nella teoria degli i., sistema assiomatico-deduttivo che individua, sulla base di alcuni postulati, le operazioni dalle quali gli insiemi sono generati, e che, da un punto di vista logico, può essere considerato il fondamento dell’intera matematica (per la teoria ingenua degli i., v. ingenuo, n. 1 c). In partic.: i. finito, che contiene un numero finito di elementi; i. infinito, se, togliendo da esso un numero finito qualunque di elementi, esso continua tuttavia a contenerne (è tale ogni insieme che non possa essere posto in corrispondenza biunivoca con un insieme finito); i. vuoto o nullo, insieme privo di elementi, da considerarsi contenuto in ogni altro insieme. Operazioni sugli i., relazioni ciascuna delle quali associa a uno o più insiemi dati un nuovo insieme costruito a partire da essi: per es., l’intersezione (o prodotto logico) di due i. è l’insieme costituito da tutti gli elementi comuni ai due insiemi; l’unione (o somma logica) di due i. è l’insieme costituito da tutti gli elementi dei due insiemi (inclusi quelli comuni a entrambi); l’i. complementare di un insieme rispetto a un altro è l’insieme formato dagli elementi del secondo che non appartengono al primo; il prodotto cartesiano tra due i. è l’insieme i cui elementi sono le coppie formate ciascuna da un elemento del primo insieme e da uno del secondo; l’i. delle parti (o i. potenza) di un i. è un nuovo insieme che ha per elementi tutti i sottoinsiemi (inclusi l’insieme vuoto e l’insieme stesso) dell’insieme dato. c. Nel linguaggio della moda, combinazione di più pezzi di vestiario, che formano un abito completo da uomo o da donna, della stessa stoffa: un i. grigio; un bell’i. da pomeriggio.

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