Insómma

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insomma


insómma (non com. 'in sómma') avv. [locuz. ricalcata sul lat. class. in summa]. – Espressione di uso molto com. (equivalente in genere a «in breve; in conclusione; riassumendo il già detto» e sim.), con cui si conclude un ragionamento, si riassume un’esposizione analitica, si introduce un giudizio riassuntivo e globale, si tronca e si rimette a fuoco la discussione di un argomento che minacciava di divagare e di andare per le lunghe, e sim.: In somma sappi che tutti fur cherci E litterati grandi e di gran fama (Dante); in somma, figliol caro, io non ci ho colpa (Manzoni); il libro è scritto male, è pieno di contraddizioni, è povero di pensiero: i., non vale proprio la pena di leggerlo; i., per non dilungarci, la questione essenziale è questa; i., si può sapere che cosa t’ha detto?; i., io spero che ci siamo capiti. Talora viene interposto: è chiaro, i., che non ne vuol sapere. È anche esclamazione d’impazienza per troncare un’esitazione, per affrettare una decisione, per rafforzare la ripetizione di un invito già fatto precedentemente a rispondere, ad agire, a cessare da un’azione molesta, ecc.: i., qui bisogna risolversi!; deciditi i., sì o no?; i., la volete smettere?; i., che cos’è tutto questo baccano? Usato da solo, esprime per lo più irritazione o minaccia contenuta: insomma!; o, in forma interrogativa, una sollecitazione a rispondere: insomma?... ; o, nelle risposte, uno stato d’essere così così, né bene né male: come va? Insomma ... ◆ La forma staccata in somma, oggi rara, è usata solo nella locuz. composta in somma delle somme, rafforzativo fam. e scherz. del semplice insomma.

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