lanciare v. tr. [lat. tardo lanceare «vibrare la lancia», der. di lancĕa «lancia»] (io làncio, ecc.). – 1. ant. a. Scagliare la lancia: lo re in prima lanciò e fedì lo re Vermiglio (M. Villani). b. Colpire, ferire di lancia, trafiggere; fig., tormentare: E quindi viene il duol che sì li lancia (Dante). 2. a. Nell’uso com., gettare un oggetto lontano, a mano o per mezzo di apposito strumento, imprimendogli una velocità iniziale spesso notevole: l. una freccia, un sasso, un razzo; l. l’amo; l. il disco; l. una bomba a mano; l. un siluro (nel linguaggio marin. anche assol., lanciare); o far cadere da grande altezza: l. bombe, spezzoni incendiarî, munizioni, viveri (da un aereo in volo). Riferito ad animali, far partire con impeto: l. il cavallo, l. i cani. Fig. (con senso sim. a gettare, ma più efficace): l. un insulto, una maledizione; l. un’occhiata; stavamo viaggiando quando qualcuno ha lanciato un urlo, mi sono girato e ho visto una signora ... accasciata sul pavimento (