Leóne

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leone


leóne (ant. e poet. lióne) s. m. [lat. leo -ōnis, ant. prestito del gr. λέων]. – 1. a. Carnivoro della famiglia felidi (lat. scient. Panthera leo), che vive nelle savane africane a sud del Sahara e, con una piccola popolazione, in India; di grandi dimensioni (il maschio può raggiungere i 200 kg di peso), presenta un marcato dimorfismo sessuale, essendo il maschio dotato di una folta criniera, a differenza della femmina (che è inoltre più piccola e di colore più chiaro); l’organizzazione sociale di questa specie è la più complessa nell’ambito della famiglia cui appartiene, ed è basata su branchi – composti da uno o più maschi, una decina di femmine adulte (legate tra loro da parentela più o meno stretta) e dai loro piccoli – che cacciano, soprattutto di notte, animali di diverse taglie. b. È assunto spesso come simbolo della forza e del coraggio, o anche della violenza, ma aperta e generosa: forte, coraggioso, fiero come un l.; comportarsi da l.; si difese come un l.; combatterono come leoni (per la frase prov. è meglio vivere un giorno da leoni che cento anni da pecora, v. meglio, n. 2 a); pareva un l., mi sentivo un l., e sim.; usato perciò talora come appellativo di uomini noti per il grande coraggio: il l. di Caprera, Garibaldi; Riccardo Cuor di leone, nome tradizionale del re Riccardo I d’Inghilterra (1157-1199). Nella tradizione favolistica e in usi metaforici gli si contrappongono ora l’agnello (simbolo della mansuetudine), ora il coniglio (simbolo della timidezza e della viltà), ora la volpe (simbolo dell’astuzia e dell’inganno): sendo adunque uno principe necessitato sapere bene usare la bestia, debbe di quelle pigliare la golpe e il lione: perché il lione non si defende da’ lacci, la golpe non si defende da’ lupi (Machiavelli). Può anche denotare ira e impeto: si avventò come un l.; quando s’arrabbia diventa un leone. Simboleggia inoltre la maestà dell’aspetto e del portamento: lasciavane gir, solo sguardando A guisa di leon quando si posa (Dante). Come protagonista di note favole esopiane, ha dato origine a modi proverbiali: farsi la parte del l., prendere per sé, in una divisione, la parte migliore e più abbondante; asino vestito della pelle del l., un pusillanime che ostenta una forza e un coraggio che non ha; e con sign. affine: si vedrà al raglio che non è un leone. Di origine biblica sono la locuz. l. di Giuda, simbolo e metafora della potenza del regno di Giuda (e poi riferito al negus di Etiopia), e la frase essere come Daniele nella fossa dei l., trovarsi in mezzo a grandi pericoli (dalla fossa piena di leoni a Babilonia, nella quale si gettavano i condannati a morte e dove fu messo, per ordine di re Dario, il profeta Daniele, che non fu però toccato dalle fiere); per il sign. dell’espressione fossa dei l. in marina, v. fossa1. I giovani l., espressione – coniata sull’ingl. The young lions, titolo di un romanzo (1948) dello scrittore statunitense I. Shaw, da cui nel 1958 fu tratto l’omonimo film – con la quale vengono talora indicati i giovanotti ricchi e un po’ arroganti della buona società e, con uso più recente, i giovani manager ambiziosi e ansiosi di far carriera: i giovani l. della finanza italiana; un giovane l. del giornalismo. 2. Denominazione di altri animali: a. L. d’America, altro nome del puma. b. L. marino, nome di alcuni pinnipedi della famiglia otarie, e precisamente dell’otaria dalla criniera (lat. scient. Otaria byronia), delle coste meridionali dell’America del Sud, e del leone marino artico (lat. scient. Eumetopias jubata), del Pacifico settentrionale. c. L. marsupiale, genere di marsupiali estinti (lat. scient. Thylacoleo), del gruppo dei poliprotodonti. 3. Con vario significato e in varî atteggiamenti, il leone è emblema frequente nell’arte e nell’araldica, e tipo in parecchie monete cui ha dato il nome; in partic., fu chiamato leone il grosso o carlino papale coniato durante il pontificato di Leone X (1513-1521) a Roma e nelle zecche marchigiane con i tipi del leone e degli apostoli Pietro e Paolo; l. d’oro, moneta di Filippo VI di Valois re di Francia coniata nel 1338, che raffigurava il re in trono con un leone ai suoi piedi; l. di Fiandra, moneta d’oro dei conti di Fiandra, coniata verso il 1350. Il leone è inoltre il simbolo dell’evangelista s. Marco, e quindi della Repubblica Veneta, e viene raffigurato alato, diademato, posto in maestà e tenente un libro con le parole Pax tibi, Marce, evangelista meus; tale emblema, insieme a quelli delle repubbliche marinare di Pisa, Genova e Amalfi, forma lo stemma centrale che contraddistingue la bandiera della marina mercantile: nello stemma militare, sormontato da una corona turrita e rostrata, il leone di s. Marco è raffigurato con la spada e con il libro chiuso. 4. In astronomia, Leone, nome di una costellazione dello Zodiaco, tra il Cancro e la Vergine; in astrologia, e nelle credenze con questa connesse, il quinto segno dello zodiaco, che domina il periodo dal 23 luglio al 22 agosto: i nati nel L.; essere della costellazione, o del segno, del Leone (anche, un L., il L., essere un L., e sim., con riferimento ai nati in questa costellazione). Leone minore, costellazione del cielo boreale, costituita da un piccolo gruppo di stelle tra il Leone e l’Orsa maggiore. 5. In numismatica, unità monetaria della Repubblica della Sierra Leone. ◆ Dim. leoncèllo, leoncino (v.).

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