Luccicanza

Neologismi (2008)

luccicanza


s. f. Lucentezza, luminosità. ◆ Lo stesso impianto del film, strutturato in concisi, incalzanti paragrafi, impone al racconto una traccia «liturgica» che soltanto di quando in quando si dilata e si frammenta in irruzioni cruente od oniriche. C'è, prevedibilmente, molto di torvo, di patologico nella materia di The Shining. Sin dal titolo — tradotto letteralmente col neologismo «luccicanza» per intendere la presunta veggenza di taluni personaggi — il film s'intriga in zone incertissime tra le superstiziose credenze e la più sbrigliata fantasia. (Sauro Borelli, Unità, 23 dicembre 1980, p. 8, Spettacoli) • Sul fronte applausi, invece, i picchi più alti li hanno registrati le dive: dopo l’ovazione alla [Sophia] Loren, invocazioni e baci per l’altissima [Gwyneth] Paltrow, inguainata come una sirena in luccicanze nere, (Giuseppina Manin, Corriere della sera, 30 agosto 2002, p. 39, Spettacoli) • Il segreto è nella luce. Sta tutto qui il fascino esercitato da sempre dagli oggetti luccicanti sulla fantasia degli uomini delle culture e delle civiltà più diverse. Quello che si rivela nello splendore dell’oro, nello scintillio dei diamanti, nella traslucenza multicolore delle gemme, nella magia degli specchi, nello sfolgorio sontuoso delle sete, nell’abbagliante policromia delle paillettes, nel lampeggiare seducente del lurex, non è altro che il mistero del bagliore. O, per dirla con Stanley Kubrick, l’irresistibile richiamo dello shining, di una luccicanza che sembra avere in sé qualcosa di soprannaturale. (Marino Niola, Repubblica, 12 febbraio 2006, p. 46, La Domenica di Repubblica).

Derivato dal v. intr. luccicare con l’aggiunta del suffisso -anza.