Mercé

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merce


mercé (ant. merzé) s. f. [troncamento di mercede]. – 1. Nella lingua ant., lo stesso che mercede, nel senso di ricompensa, premio: Non fia sanza mercé la tua parola (Dante); anche, più raram., nel sign. di merito, opera meritoria. 2. a. Più com. di mercede nel sign. di aiuto, pietà, grazia, e in alcune partic. locuzioni: chiedere, gridare, domandare m., invocare pietà. Come invocazione: mercé!, mercé! per Dio!, grazia!, pietà!; come inciso, di grazia: mercé, datemi ascolto. Con funzione quasi prepositiva, m. di qualcuno, in grazia a lui, per bontà sua: m. di colei Ch’a l’alto volo ti vestì le piume (Dante); e similmente nelle espressioni assolute m. sua o la sua m., e analoghe: voi, la vostra m. [= per grazia vostra, gentilmente], avete onorato il mio convito (Boccaccio). Furono espressioni comuni (la) m. di Dio, la Dio m., Iddio m., la buona m. di Dio, e sim., per grazia di Dio. b. In unione con un agg. poss. o nelle forme m. il, m. al, significa «per merito, per opera» con riferimento a persona, «per mezzo di, mediante» con riferimento a cosa: è guarito m. le nostre continue cure; senza impedimento Passa tra cavallieri e tra pedoni, Mercé all’annel che fuor d’ogni uman uso La fa sparir quando l’è in bocca chiuso (Ariosto); talvolta anche in tono iron. con il sign. di «a cagione, per colpa»: Or par, non so per che stelle maligne, Che ’l cielo in odio n’aggia: Vostra m., cui tanto si commise (Petrarca). 3. Dal senso di «grazia» si sviluppano anche i sign. seguenti: a. Fortuna, caso fortunato: fu gran m. se poté aver salva la vita. b. Arbitrio, discrezione, nelle frasi essere, stare, vivere, rimettersi alla m. di qualcuno, e sim.: siamo alla m. altrui; ci rimettiamo alla vostra mercé. c. ant. Formula di ringraziamento, equivalente a «grazie» (spesso preceduto da gran, con sign. quindi analogo a «molte grazie»): «Gran mercé», disse, «che insegnato m’hai» (Pulci). Cfr. per quest’uso il fr. merci. d. ant. Come cong., m. che o mercecché, poiché, per il fatto che (propr., in grazia al fatto che): fugge, e innanzi a tutti gli altri passa, Mercé che ’l suo destrier corre più forte (Ariosto).