Mite

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mite


agg. [dal lat. mitis, propr. «tenero, maturo», detto dei frutti; cfr. mézzo]. – 1. a. Di persona che ha carattere dolce e umano, disposto alla pazienza e all’indulgenza: un uomo m.; giudice m.; mostrarsi m. con i vinti; analogam.: animo, cuore, carattere mite. Anche di organi collegiali, in quanto si comportino con umanità, senza severità e durezza: il consiglio di disciplina è stato m. con lui. b. Di animali, docile, mansueto (per lo più come epiteto poet.): il m. agnello; la m. colomba. c. Che è dettato da mitezza o che la dimostra: parole m.; sentimenti m.; T’amo, o pio bove; e mite un sentimento Di vigore e di pace al cor m’infondi (Carducci); aspetto, sguardo, espressione m.; anche in diretta opposizione a duro, inflessibile, severo: giudizio m.; condanna, punizione, sentenza m.; in partic., venire o ridurre a più m. consigli (anche con tono iron.), a propositi più moderati, più saggi. 2. estens. Del tempo e dei fattori climatici, dolce, temperato (contrario quindi di aspro, rigido): aria, clima, stagione m.; l’inverno è stato eccezionalmente mite. Di condizioni e fatti varî, non eccessivo, non gravoso da sopportare: m. declivio, m. pendenza, che digrada lentamente; richieste, pretese m., non onerose; prezzi m., non esosi. ◆ Avv. miteménte, in modo mite, con mitezza: giudicare mitemente; comportarsi mitemente con i vinti.