Muòvere

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muovere


muòvere (pop. o letter. mòvere) v. tr. e intr. [lat. movēre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. mòssi, movésti, ecc.; part. pass. mòsso; fuori d’accento le forme senza dittongo [moviamo, movéte, movéssi, movèndo, ecc.] si alternano con le forme dittongate [muoviamo, ecc.], che oggi tendono a prevalere, contro la tradizionale norma del dittongo mobile). – 1. tr. a. Mettere in moto, o spostare da un luogo a un altro un oggetto per sé inerte: il mobile è troppo pesante, non riesco a muoverlo; col piede ha mosso il tavolino; ant., m. le insegne, m. il campo (lat. signa o castra movere), mettersi in marcia: I0 vidi già cavalier muover campo (Dante). Con riferimento alle mosse nel gioco degli scacchi o della dama, m. un pezzo, m. una pedina, spostarli da una casella a un’altra (per il sign. fig., v. pedina); e con uso assol.: non ho ancora mosso; tocca a te m.; il Bianco muove e vince. Anche, spostare con movimento lieve e ripetuto: il vento muove le fronde; le acque del lago erano mosse dalla brezza. In senso fig.: m. mari e monti, tentare ogni mezzo per raggiungere uno scopo o un utile personale (ha mosso mari e monti per ottenere quell’incarico); muovere, o smuovere, le acque, portare turbamento in una situazione che era o pareva tranquilla, per vederci chiaro, per scoprire uno scandalo, e sim. Riferito a uomini o animali, mettere o tenere in moto parti del corpo: Né mosse collo, né piegò sua costa (Dante); m. a tempo le braccia, le gambe, in esercizî ginnastici, nella danza e sim.; m. i piedi, le gambe, camminare; fam., m. le gambe, fare una breve passeggiata, per esercizio fisico: esco un po’, tanto per m. le gambe; m. i primi passi, cominciare a camminare (detto di bambini) e, in senso fig., iniziare una professione, una carriera artistica, un mestiere (sta muovendo i primi passi come giornalista, come attrice); m. un passo, fig., compiere un’azione qualsiasi, spec. in frasi negative (non muoverebbe un passo senza chiedermi consiglio); m. le dita sul pianoforte, sulla macchina per scrivere; non m. un dito, non fare la minima azione (non è capace di m. un dito; non muoverebbe un dito per aiutarci); m. il capo, la testa, verso il basso o in su e in giù, per approvare o acconsentire, oppure lateralmente, per negare o disapprovare; m. le labbra, per parlare; di cane, m. la coda, in segno di contentezza, di soddisfazione; letter., di uccello, m. le penne, volare (anche in senso fig.: Un cantico ... Per l’aer sacro a Dio mosse le penne, Giusti). Di un meccanismo, provocarne il movimento, farlo funzionare: l’acqua muove la ruota del mulino; il vapore che muove la locomotiva; la molla che muove l’orologio; anche, trasmettere il moto: gli stantuffi muovono l’albero. Del moto dell’universo, con riferimento a Dio concepito come motore immobile: La gloria di colui che tutto move (Dante); o alle intelligenze celesti: Voi che ’ntendendo il terzo ciel movete (Dante); e con sign. analogo, in usi fig.: le forze che muovono il mondo, gli interessi che muovono la politica, e sim. b. Con valore causativo, far sì che un uomo o un animale compiano un movimento: vedi se riesci a muoverlo di lì; non lo muovono dal suo posto; E con tanto furor il corsier mosse, Che ’l bosco folto sembrava ampia strada (Poliziano). M. il corpo, di medicamento o cibo che stimola l’intestino provocando l’evacuazione. 2. tr., fig. a. letter. Dare l’avvio: m. la voce; m. parole; Quando io movo i sospiri a chiamar voi (Petrarca). b. Rivolgere ad altri: m. una domanda, un’obiezione; m. un dubbio; spesso, volgere verso altri con intenzioni ostili: m. querela; m. lite; m. accuse, rimproveri; m. guerra. c. Suscitare sentimenti, o provocarne la manifestazione: Sì che insieme movea pietate e riso Nelle gentili Ninfe (Foscolo); m. l’indignazione; muove non poca meraviglia (Leopardi); e con il compl. oggetto della persona in cui si suscitano i sentimenti: m. qualcuno a sdegno, a pietà; avrebbe mosso a compassione anche i sassi (anche nella forma intr. pron.: muoversi a sdegno, a compassione). d. letter. Spingere, indurre, esser causa dell’agire di altri: Giustizia mosse il mio alto fattore (Dante); essere mosso dall’invidia, dall’ambizione, dall’avidità di guadagno; m. il popolo a tumulto (e, nell’intr. pron., muoversi a tumulto). e. Allontanare, distogliere da una linea di condotta (per il più com. smuovere): non ci fu modo di muoverlo dal suo proposito; l’uomo giusto non si muove se ben cade il mondo (Leopardi). 3. rifl. con valore intr. a. Riferito a uomini o ad animali, fare un movimento con una parte del corpo, compiere un gesto o una mossa, o anche spostarsi: il ferito non riesce a muoversi; si mosse con tanta violenza che per poco non cadde; nessuno si muova!; anche, viaggiare, cambiare sede o residenza: non si è mai mosso dal suo paese; per un mese almeno non ho intenzione di muovermi; non muoversi da (o di) casa; non muoversi dal letto, per malattia o grande pigrizia; prov., chi sta bene non si muove. Più chiaramente intr. con soggetto di cosa: eppur si muove!, con riferimento alla Terra (v. eppur si muove!); la barca seguitava a muoversi per forza d’inerzia; Dal centro al cerchio, e sì dal cerchio al centro Movesi l’acqua in un ritondo vaso (Dante). In partic., essere in moto: il treno si muove con una velocità oraria di 80 km; o mettersi in moto: l’autobus si mosse; Movesi il vecchierel canuto e bianco (Petrarca); quindi avviarsi, recarsi: tutti si mossero a incontrarlo; invocava aiuto, ma nessuno si mosse (sottint. per soccorrerlo). b. fig. Dare inizio a un’azione, decidersi ad agire: bisognerà pure che qualcuno si muova in nostro aiuto; s’è mosso persino il ministro; in frasi negative e di senso negativo: lui non si muove certo; ce ne vuole finché si muova, di persona indolente e comunque restia ad agire. In forme imperative, sbrigarsi, affrettarsi, far presto: muoviti, che facciamo tardi!; digli che si muova; ti muovi, ti vuoi muovere? c. fig. Riferito a nazione, intervenire politicamente o militarmente: nessuno prevedeva che l’America si sarebbe mossa. 4. Con uso assol. o intr. (aus. avere o essere, ma i tempi composti sono rari): a. Iniziare un moto, partire: pronti a muovere alle ore 10, ordine di servizio all’equipaggio di una nave; convene Ch’i’ solva il mio dovere anzi ch’i’ mova (Dante), prima che io parta; seguito da compl., avviarsi, dirigersi verso un luogo o una determinata direzione: l’esercito mosse alla volta della città; mossero incontro al papa; un lungo seguito muoveva dietro al presidente. b. letter. Aver principio, derivare: Fuor d’incognita fonte il Nilo muove (T. Tasso); per estens.: una strada che muove da un luogo verso un altro; una linea che muove da un punto A; con uso fig.: D’un bel chiaro polito e vivo ghiaccio Move la fiamma che m’incende (Petrarca); provenire, nascere: parole che muovono dal cuore; il vostro ragionamento muove da un presupposto sbagliato; muoviamo da punti di vista assai diversi. c. Non com., correre, svolgersi, riferito a motivo ornamentale avente sviluppo lineare: il fregio muove lungo tutta la facciata. 5. tosc. Come intr. o intr. pron., riferito a piante, cominciare a germogliare: i gelsi ancora non muovono, non si muovono. 6. Con uso sostantivato: il cerbiatto si ferma atterrito a ogni muover di foglia; Senti’mi presso quasi un muover d’ala E ventarmi nel viso (Dante). ◆ Part. pres. movènte; con valore participiale: due linee moventi dallo stesso punto; due corpi moventisi in senso contrario; Intra due cibi, distanti e moventi D’un modo (Dante); in araldica, attributo delle figure e pezze che procedono dal capo, dagli angoli, dai fianchi, dalla punta o da qualche partizione dello scudo. Per l’uso sostantivato, v. movente. ◆ Part. pass. mòsso, anche come agg. (v. la voce).

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