Necessàrio

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necessario


necessàrio agg. e s. m. [dal lat. necessarius, der. di necesse, agg. neutro, comp. di ne e cedĕre, propr. «da cui non c’è modo di ritirarsi»]. – 1. agg. a. Che è per necessità; raro con uso assol., di enti, cose o fatti che non possono essere altrimenti da come sono (in opposizione a possibile e contingente): Ente n., Dio; conseguenza, premessa n., in logica; verità necessarie (o di ragione), in Leibniz, quelle la cui negazione è non solo falsa ma assurda (in contrapp. alle verità contingenti o di fatto); nel linguaggio giur., erede n., o legittimario (v. erede). Nella logica e nella matematica il termine è usato, oltre che nel suo sign. ordinario, anche in frasi particolari che esprimono la dipendenza logica di certe proposizioni: per es., si dice che la proposizione A rappresenta una condizione n. perché si verifichi la proposizione B, per intendere che se A non è verificata non può mai esserlo neanche B; se poi A è al tempo stesso condizione n. e sufficiente perché si verifichi B, allora lo stesso può dirsi di B nei confronti di A, per cui A e B si dicono equivalenti. b. Più comunem., di cose, fatti o persone senza le quali non possono o non potrebbero verificarsi determinate condizioni (che possono essere espresse o sottintese), secondo un rapporto di causa ed effetto; anche con riferimento a fatti della vita comune: il riposo è n. (al benessere fisico e morale); non ha avuto l’attenzione, la cura, la sollecitudine n. (al compimento di una determinata azione); procedere con le n. cautele; fare le pratiche n. (al riconoscimento di un determinato diritto); faremo tutte le indagini che riterremo n.; ho raccolto la documentazione n. per la ricerca; i libri n. allo studio. Con questo valore relativo, può accompagnarsi a espressioni rafforzative o modificarsi secondo i gradi di comparazione: è cosa assolutamente n., più n., meno n.; è n. come il pane, più del pane, come l’aria che si respira. Talvolta con sign. restrittivo rispetto a utile, e opposto a superfluo: tutti sono utili e nessuno è n.; qualche comodità in più sarebbe utile, ma non n.; ho portato, ho comperato le cose strettamente necessarie. c. Come predicato con valore neutro: è n. far presto; non era n. che lei s’incomodasse a venire fin qui; giudicare, credere, stimare, ritenere n. (il chirurgo ritenne n. operarlo d’urgenza); sembrar n. (non mi sembra n. ricorrere a un avvocato). d. Come sost., sempre con valore neutro, per indicare tutto ciò che è strettamente indispensabile per qualcosa: non ha, o ha appena, il n. per vivere; non guadagna che lo stretto n. (il puro n.); è privo anche del n.; ho portato il n. per scrivere. 2. s. m., letter. ant. Persona legata da parentela, parente: rendendogli i figliuoli o altri suoi necessari sanza taglia (Machiavelli). 3. s. m., ant. Latrina (per ellissi di luogo n.): facendo vista di esser gita a fare un poco di acqua al n. (Aretino). ◆ Avv. necessariaménte, di necessità, per necessità: dovrà necessariamente attendere il suo turno; date tali premesse, la conclusione consegue necessariamente; gli ultimi sviluppi impongono necessariamente un riesame dell’intera questione.

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