Nèspola

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nespola


nèspola s. f. [lat. mespĭlum (che è dal gr. μέσπιλον), con passaggio di m- a n-, che si ha anche in nappa dal lat. mappa, dovuto (come per nibbio) a un fenomeno di dissimilazione, ma documentato anche in altri casi (per es. nicchio dal lat. mitŭlus) non spiegabili come dissimilazioni]. – 1. a. Il frutto, o più precisamente il falso frutto, del nespolo comune, simile a una piccola mela, di color bruno, contenente cinque nòccioli piatti (i semi); si coglie in autunno, ancora acerbo, e viene fatto successivamente maturare finché la polpa diventa tenera e dolce: col tempo e con la paglia si maturano le n., frase prov. con cui si vuol significare che il tempo risana tutto e risolve le difficoltà, o che viene ripetuta come invito ad avere pazienza, a evitare la fretta. b. N. del Giappone (o assol. nespola), il frutto del nespolo del Giappone, di forma ovoidale, color giallo arancio, e polpa gradevole di sapore acidulo, con semi bruni, molto grossi, che si coglie in primavera e si consuma fresco. 2. fig. Colpo, percossa dati in modo rapido e secco: che nespole!; gli ha dato certe n.!; Morgante non lo stima una farfalla, Ed appiccògli una n. acerba (Pulci). Per estens., grosso guaio improvviso, batosta: quella n. non se l’aspettava proprio; stava a vedere dietro l’invetriata ..., quando gli capitò quella n. fra capo e collo (Verga). 3. Come interiez. fam., nespole!, per esprimere grande meraviglia: centomila euro? nespole! ◆ Dim. nespolina.