Nube

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nube


s. f. [dal lat. nūbes]. – 1. Ammasso di goccioline d’acqua o di minuscoli cristalli di ghiaccio in sospensione nell’aria, di spessore e densità tali da impedire più o meno la vista del cielo, che si forma negli strati alti dell’atmosfera per condensazione o sublimazione del vapor d’acqua contenuto nell’aria, quando questa ne diviene soprasatura per raffreddamento (è parola del linguaggio scient. o letter., sostituita per lo più, nell’uso pop., da nuvola): n. bianche, grigie, livide, nere; un ammasso di nubi; cielo coperto, fosco di nubi; il vento spinge, spazza, fa volare le n.; l’aura era soave, E ’l ciel qual è se nulla n. il vela (Petrarca). Più in partic., in geofisica: n. stratificate, aventi considerevole estensione orizzontale e prodotte da lenti moti ascensionali dell’aria; n. convettive (cumuli, cumulonembi), di grande estensione verticale, prodotte da rapidi movimenti ascensionali di masse d’aria calda e umida; n. alte, quasi completamente formate da cristallini di ghiaccio, in forme diverse quali cirri, cirrostrati, cirrocumuli, tra i 6000 e i 12.000 m di altezza; n. medie, costituite da goccioline d’acqua, in forma di altostrati o altocumuli, tra i 6000 e i 2000 m di altezza; n. basse (strati, stratocumuli, nembostrati), al di sotto dei 3000 m di altezza; n. orografiche, prodotte dall’ascesa dell’aria lungo i pendii dei rilievi montuosi; n. nottilucenti: v. nottilucente. 2. estens. a. Ammasso di vapori diversi dal vapor d’acqua o di vapori misti a materiali solidi: n. ardente, in vulcanologia, miscela di gas e di materiali lavici e piroclastici solidi e allo stato fuso, che fuoriesce nella fase esplosiva di un’eruzione vulcanica e che, a temperature di 800-900 °C, rotola lungo i fianchi del vulcano; n. vulcanica, ammasso di ceneri e polveri vulcaniche lanciate nell’atmosfera e spesso circolanti a lungo, ad altezze anche notevoli. In chimica, n. ionica, insieme di ioni che circondano uno ione in soluzione e che, rispetto a quest’ultimo, hanno in prevalenza segno opposto. In astronomia, n. cosmica, denominazione generica sia delle nebulose oscure propriam. dette sia delle masse di materia cosmica assorbente (idrogeno, calcio, sodio, ecc.), di estrema tenuità, che riempiono vaste regioni dello spazio internebulare; n. stellari, agglomerati apparenti di stelle, di forma irregolare e di varia estensione; n. molecolari, vastissime regioni dense e fredde della Galassia, composte prevalentemente da idrogeno molecolare con presenza di altre molecole anche complesse, ove si ritiene avvengano i processi di formazione di nuove stelle, e che sono tra gli oggetti di massa maggiore (fino all’equivalente di 500.000 masse solari) individuati nella Galassia; n. di Magellano o magellaniche: v. magellanico. N. radioattive, denominazione corrente di masse d’aria inglobanti prodotti radioattivi di esplosioni nucleari atmosferiche, oppure provenienti da fughe di materiali radioattivi, animate da moti simili a quelli delle nubi ordinarie. b. Nell’uso com. (sempre come forma meno pop. di nuvola), di cosa che abbia comunque aspetto e densità di nube: una n. di fumo, di gas, di polvere; una n. di moscerini; nubi di cavallette; n. di fiori, di coriandoli scendevano giù dai balconi. 3. fig. a. Cosa o condizione che offusca il potere visivo, o impedisce alla mente una chiara e piena conoscenza di qualche cosa: al tremendo colpo, una n. gli calò sugli occhi, e venne meno; i fatti sono tuttora avvolti da una n. di mistero; tutti miei prieghi Ti porgo ... Perché tu ogne n. li disleghi Di sua mortalità (Dante), gli sciolga cioè ogni impedimento alla visione di Dio che gli deriva dalla sua condizione di mortale. b. Fatto o situazione che rattrista, che turba la serenità dell’animo o la normalità dei rapporti: una felicità, uno stato idilliaco senza nubi; n. passeggere, dissapori di breve durata tra persone che si vogliono bene: hanno avuto un bisticcio, ma si è trattato di una n. passeggera; c’era all’orizzonte qualche n. che minacciava la pace tra i due popoli. Anche, espressione del volto che rivela il tormento, la mancanza di serenità interiore: una lieve n. di tristezza (o di preoccupazione) gli velò la fronte; c’era nei suoi occhi una n. di mestizia. ◆ Dim. nubècola (v. la voce).