Nudo

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nudo


agg. [lat. nūdus]. – 1. a. Non coperto da vestito o da altro indumento, riferito al corpo umano: un bambino n., un uomo n., una donna n.; spesso in funzione predicativa: essere, stare, restare n.; spogliare n. il bambino, e spogliarsi nudo (o nuda o nudi, riferito rispettivam. a donna o a più persone); stendersi n. sul letto; sdraiarsi n. sulla spiaggia; fare il bagno n.; girare o andare in giro n.; avere l’abitudine di dormire n.; rafforzato, con gli stessi verbi, tutto n., completamente n. (o, al contr., mezzo n., quasi n.); in espressioni di uso fam.: n. da capo a piedi, n. come un verme, n. come un bruco (e spesso, brachilogicamente, n. bruco); era nuda come Dio (o come mamma) l’ha fatta; nudo nato, nuda nata (cioè, per brachilogia, nudo o nuda come al momento della nascita). Con uso fig.: quel dolce di Calliope labbro Che Amore, in Grecia nudo e nudo in Roma, D’un velo candidissimo adornando, Rendea nel grembo a Venere celeste (Foscolo, con allusione al Petrarca che, nei suoi versi, rese spirituale e platonico l’amore, ch’era stato sensuale e terreno presso i Greci e i Latini). Riferito a singole parti del corpo: avere le braccia n., le gambe, le spalle n., il petto n., la schiena n.; parevano questi palchetti, per i seni n. delle dame, come panieri di frutte prodigiose (Palazzeschi); soprattutto frequente in complementi di modo: stare a torso n., camminare a piedi n.; in partic., a testa n., o con la testa n., non riparata da un copricapo: restare sotto la pioggia a testa n., starsene sotto il sole con la testa n.; letter., in costruzioni alla greca: giaceva supino nel fondo della stiva, nudo i piedi (Bacchelli). Sulla n. carne, sulla n. pelle, sulla carne o sulla pelle non difese da indumento o da altro riparo: portava il cilicio sulla n. pelle; fu frustato sulla n. carne. Con altro senso, la n. carne, la carne viva, senza pelle; ossa n., scheletro n., spolpati, senza carne; anche in senso fig.: la logica formale ... toglie la vita a ogni cosa e la riduce a un n. scheletro (B. Spaventa). In qualche caso, riferito grammaticalmente alla persona, ma per indicare una parte del corpo non coperta dall’indumento intimo abituale: era nuda sotto la camicetta; indossava una gonna cortissima, ma sotto era nuda. Con accezione propria, a occhio n., senza occhiali o senza sussidio di strumento ottico di avvicinamento o di ingrandimento (lenti, binocolo o cannocchiale, microscopio, telescopio): la scrittura è troppo minuta e a occhio n. non riesco a leggerla; con questa giornata così limpida, si vede l’isola a occhio n.; microrganismi che non si possono vedere a occhio nudo. Per estens., soprattutto nell’uso fam., nudo, e più spesso mezzo n., poco vestito, o con abbigliamento succinto, e quindi scarsamente riparato, o con parti del corpo (quelle che normalmente vengono coperte) esposte alla vista: non girare in giardino così n., ti prenderai un malanno; bagnanti, ballerine mezze n.; non ti vergogni a farti vedere mezza nuda? b. Analogam., di animali, non coperti, nel corpo o in singole parti, da peli o da piume: uccellini ancora n.; il collo n. dello struzzo, del condor; un cane con lungo pelo, ma con le orecchie nude. c. In botanica, detto di apparati delle piante quando sono sprovvisti di organi avvolgenti (per es., il fiore senza semafilli, la gemma senza perule, l’ovulo delle gimnosperme perché non è racchiuso in un ovario, il soro delle felci quando non è coperto dall’indusio, ecc.). 2. estens. a. Con riferimento a cose, luoghi, superfici, privo del normale o consueto o possibile rivestimento (o di copertura, di protezione, di ornamentazione): terreno n. di vegetazione; una facciata n. di decorazione. Più spesso con uso assol., senza specificazioni: balze n., rocce n., le n. vette dei monti, senza vegetazione; addormentarsi sulla n. terra, senza un giaciglio; dormire su un n. pancone, senza materasso o lenzuola e coperte; un muro n., di pietre n., senza intonaco; conduttore n., in elettrotecnica, senza isolamento. In genere, di edifici, strutture, ambienti, privo o scarso di elementi decorativi, disadorno: una stanza, una sala n. (anche, senza oggetti d’arredamento); pareti n.; le n. mura del carcere, della caserma; colonne n., pilastri n.; vendere, acquistare le n. mura, di un negozio, di un pubblico esercizio e sim., la sola struttura edilizia, senza l’arredamento che normalmente occorre per il suo funzionamento. In partic., nel linguaggio giur., n. proprietà, la proprietà di un bene gravato da un usufrutto, per cui i frutti non sono goduti dal proprietario ma dall’usufruttuario (e n. proprietario è detto il proprietario di una nuda proprietà). Nel commercio marittimo, scafo n., senza attrezzi né dotazioni, e privo di equipaggio: noleggiare una nave, un bastimento a scafo nudo. b. Di arma bianca, senza il fodero, e s’intende per lo più tratta dal fodero, quindi sguainata (cfr. snudare, snudato): avanzava con la spada n. in mano; brandiva un n. pugnale. 3. fig. Più genericam. (letter. o poet.), privo, sfornito, con complementi varî, determinati di volta in volta: Vide terra, nel mezzo del pantano, Sanza coltura e d’abitanti nuda (Dante); quel principe che si è tutto fondato in sulle parole loro, trovandosi n. di altre preparazioni, rovina (Machiavelli); Corre egli per ferirlo, e intanto n. Di riparo si lascia il lato manco (T. Tasso); una poesia veramente sentita, n. di artifici (Fogazzaro). Anche con sostantivi astratti, indicanti condizioni, sentimenti, stati d’animo, e sim.: Fiorenza ... Vota d’amore e n. di pietate (Dante); dolor non sente Chi di speranza è nudo? (Leopardi). Altri sign. fig., ma con uso assol.: a. Privo di beni di fortuna, di risorse economiche, quindi povero: Me non nato a percotere Le dure illustri porte Nudo accorrà, ma libero, Il regno de la morte (Parini); nudi alla meta, frase proverbiale attribuita a B. Mussolini, e talora ripetuta per significare che il raggiungimento di un obiettivo deve essere disinteressato e che esso impone sacrifici e rinunce. In usi poet., privo di mezzi, perciò indifeso: Povera e n. vai, filosofia, Dice la turba al vil guadagno intesa (Petrarca); o trascurato, spregiato: Ma tu, foco d’amor, lume del cielo, Questa vertù che n. e fredda giace, Levala su vestita del tuo velo (Dante), invocazione a Dio perché ridia forza alla Giustizia. b. Semplice, schietto, privo cioè di aggiunte, ornamenti, infingimenti che possano nascondere o alterare o abbellire la realtà e obiettività dei fatti: voglio sapere la n. verità; fece una n. esposizione dell’accaduto; l’autore si limita a una n. cronaca degli ultimi avvenimenti; fermarsi al n. senso letterale della frase; metti sempre giù il tuo pensiero n., senza artifizio, senza affettazione (Pellico); il danno che ha fatto la rettorica, con l’idea del parlare ‘ornato’ come diverso e più pregevole di quello ‘nudo’ (B. Croce). Rafforzato: questa è la verità n. e cruda; e con funzione avverbiale: glielo disse nudo e crudo, senza reticenze. Con valore più generico, equivale talvolta a «solo», «semplice», «nient’altro che»: ereditò dal padre il n. titolo nobiliare, senz’altro bene o proprietà. 4. Frequente la locuz. avv. a nudo (raro al nudo), soprattutto nella frase mettere a nudo, scoprire (nel senso di mettere allo scoperto), liberare da ciò che avvolge o riveste o ricopre, esponendo alla vista: la pioggia scrosciante aveva asportato il terriccio mettendo a n. le pietre; rompere l’intonaco per mettere a n. le tubature (anche senza il verbo, come locuz. agg.: filo elettrico a n., senza guaina). Più spesso in usi fig., rivelare pienamente, senza reticenze o sottintesi: credo di dover mettere al n. la vigliaccheria ... che guasta e macera la nazione (Carducci); in partic., mettere a n. la propria anima, i proprî sentimenti, i proprî difetti (o anche, ma meno com., l’anima, i sentimenti, i difetti di altri), rivelarli quali veramente sono. 5. Come s. m.: a. La figura umana, nella sua nudità, in quanto oggetto di studio e di rappresentazione nelle arti figurative: il n. maschile, il n. femminile; un n. di donna, di ragazzo; studio del n., e scuola, accademia di nudo; disegnare, dipingere, scolpire, fotografare, un n.; un bel n. di Venere, di Apollo; una collezione di nudi, dipinti o scolpiti o fotografati. b. In araldica, figura umana, o parti di essa (come braccia, gambe, di solito rivestite o coperte da armature), raffigurate interamente con il colore naturale, che nel disegno risulta bianco con opportune ombreggiature. c. In numismatica, nudo di Modena, moneta d’argento del duca Cesare d’Este coniata a Modena nel 1611, del valore di emissione di una lira modenese circa, così detto dal tipo del rovescio che presenta un putto nudo che piega una palma. ◆ Dim. nudino, solo nel sign. 5 a, nudo di piccole dimensioni, come rappresentazione d’arte figurativa: un nudino marmoreo d’epoca ellenistica. ◆ Avv. nudaménte, usato solo in senso fig., in modo chiaro, semplice, senza reticenze, circonlocuzioni o commenti: esporre nudamente i fatti, dire nudamente le proprie ragioni.

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