Omelìa

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omelia


omelìa (o omilìa) s. f. [dal gr ὁμιλία «riunione, conversazione» (der. di ὁμιλέω «adunarsi, conversare»), lat. tardo homĭlia o homelĭa]. – 1. Nella liturgia cattolica, esposizione e commento di passi della S. Scrittura, spec. del Vangelo della messa del giorno, ma estesi anche alle altre letture della messa, fatta dal celebrante subito dopo il Vangelo, come parte integrante della liturgia della parola, obbligatoria la domenica e nelle feste di precetto. Prima della riforma liturgica del concilio Vaticano II, il termine indicava in partic. la predica tenuta nella messa episcopale dal vescovo o da un alto prelato. 2. fig., scherz. Discorso fatto con tono moraleggiante o ammonitore (o, come anche si dice, con tono di omelia): non perde occasione per farci un’o.; quando la smette con questa o.? (cfr., con senso analogo, il più com. predica).