Ornitòṡi

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ornitosi


ornitòṡi s. f. [der. del gr. ὄρνις -ιϑος «uccello», col suff. medico -osi]. – 1. Malattia infettiva e contagiosa, dovuta a una clamidia (Chlamydia psittaci), che colpisce gli uccelli e che da questi può essere trasmessa all’uomo e ad altri mammiferi (ovini, bovini): negli uccelli provoca sonnolenza, perdita dell’appetito, sete ardente, respirazione anormale, abbondante catarro, diarrea, e, se non curata, anche la morte dell’animale; nell’uomo invece ha generalmente andamento benigno e si manifesta in diverse forme cliniche con una sintomatologia e un decorso che somigliano di volta in volta ai quadri dell’influenza, della polmonite e del tifo. 2. Ornitosi-psittacosi (o psittacosi-ornitosi): espressione che, almeno in via provvisoria, accomuna in un’unica eziologia l’ornitosi e la psittacosi, ambedue provocate da microrganismi della stessa specie Chlamydia psittaci; nonostante la collocazione nosografica unitaria, si distingue tuttavia ancora se l’affezione è trasmessa all’uomo da pappagalli (o comunque da psittacidi) o da altri uccelli, ricorrendo rispettivam. ai termini psittacosi e ornitosi.

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