Òrza

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orza


òrza s. f. [etimo incerto]. – 1. Nelle navi a vela latina, il cavo fissato alla trozza (o carro) dell’antenna per portare la vela sopravvento. Caricare l’o., locuz. ant., tesare con forza il cavo; fig., riempire soverchiamente. 2. Il lato della nave dove arriva il vento, cioè il lato sopravvento, contrapp. a poggia, che è il contrario, onde le locuz. a orza e a poggia per indicare i due lati della nave, sempre con riferimento alla direzione del vento: come nave in fortuna, Vinta da l’onda, or da poggia, or da orza (Dante); e fig., riferito a persona che barcolli: Piegò Aldigier ferito a poggia e ad orza (Ariosto). Altre locuz.: andare (o venire) all’o., sinon. di orzare, cioè compiere il movimento di accostata per avvicinare la prua alla direzione donde spira il vento; essere all’o., avere la nave orientata in tale direzione; all’orza!, barra (o timone) all’orza!, ordini dati al timoniere perché compia il movimento di accostata per venire all’orza.

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