Pànico

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panico


pànico agg. e s. m. [dal lat. panĭcus, gr. πανικός (e come sost. πανικόν), der. del nome del dio Πάν, Pan] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Di Pan, relativo a Pan, che nella mitologia greca era il dio delle montagne e della vita agreste, patrono del riposo meridiano; in partic., era detto timor p., terrore p. quel timore misterioso e indefinibile che gli antichi ritenevano cagionato dalla presenza del dio Pan; letter., ora p., quella assolata e sensuale del meriggio estivo. b. Che riguarda la natura concepita paganamente o panteisticamente come forza vitale e creatrice, causa di sgomento e insieme oggetto di ammirazione: le forze p. dell’universo; un senso p. della natura; il carattere p. della poesia dannunziana. 2. s. m. Senso di forte ansia e paura che un individuo può provare di fronte a un pericolo inaspettato, e che determina uno stato di confusione ideomotoria, caratterizzata per lo più da comportamenti irrazionali: farsi prendere, lasciarsi vincere dal panico. In particolari situazioni, tale reazione può diffondersi rapidamente tra più individui di una folla, dando luogo a fenomeni di panico collettivo: la folla è fuggita in preda al p.; lo scoppio improvviso ha suscitato il p. del pubblico. Anche, psicosi collettiva provocata dal diffondersi di notizie allarmanti: il crollo delle azioni ha fatto nascere il p. nell’ambiente della borsa; le notizie sull’epidemia hanno diffuso il p. nella popolazione.