Parità

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parita


parità (ant. paritade) s. f. [dal lat. parĭtas -atis, der. di par «pari1»]. – 1. Il fatto di essere pari; rapporto di uguaglianza o di equivalenza fra due o più cose: p. di grado; p. di diritti fra i cittadini (e rivendicare, sancire la p. dei diritti politici e civili per tutti i cittadini); p. di genere, parificazione, nella rappresentatività, degli individui, anche indipendentemente dal genere biologico; esigere p. di trattamento; sono stati giudicati vincitori a p. di meriti; a p. di condizioni, la prima offerta mi sembra più conveniente; a p. di voti, spetta al presidente decidere; la invidia è sempre dove è alcuna paritade (Dante); la parità che Tito Livio dice essere in questi eserciti era che, per avere militato gran tempo insieme, erano pari di lingua, d’ordine e d’armi (Machiavelli). Nel gioco e nello sport, chiudere una partita in p., con uguale punteggio, con risultato pari. Nel linguaggio econ.: p. monetaria, il rapporto fra i valori di due monete, o meglio di due unità monetarie, di paesi diversi, e quindi il valore di una moneta in unità dell’altra; p. aurea, il contenuto di oro fino di una moneta, o il valore in oro del biglietto che veniva fissato ufficialmente e serviva di base per la valutazione dei cambî con l’estero quando era in vigore il sistema dei cambî fissi; p. dei poteri d’acquisto, il rapporto tra i poteri d’acquisto sul mercato interno di due monete di paesi diversi. 2. In aritmetica, nell’analisi combinatoria, ecc., il termine, con sign. diverso dall’ordinario, indica la qualità di pari o dispari, e non già solo la proprietà di essere pari (per es., due numeri interi si dicono di differente p. se, essendo il primo pari, il secondo è dispari, o viceversa). 3. In fisica, qualità che contraddistingue le funzioni d’onda con le quali, in meccanica quantistica, si descrive il comportamento ondulatorio di una particella: gli stati descritti da funzioni pari, ossia che assumono valori uguali per valori opposti delle coordinate spaziali, sono detti a p. pari o positiva, mentre quelli descritti da funzioni che assumono valori opposti per valori opposti delle coordinate spaziali sono detti a p. dispari o negativa; principio di conservazione della p., principio secondo il quale la parità della funzione d’onda di un sistema isolato si conserva, e che può essere considerato la formulazione matematica del principio fisico per cui un sistema e la sua immagine speculare sono fisicamente identici; violazione della p., la violazione del precedente principio, che, ritenuto fino al 1956 di validità universale, si è dimostrato non essere valido nelle reazioni provocate dalle interazioni deboli. 4. In informatica e nelle telecomunicazioni, sistema di p., metodo impiegato per la segnalazione e per la correzione automatica degli errori nella trasmissione di informazioni in codice binario; tale metodo consiste nell’aggiungere un bit ridondante alla fine di ogni singola informazione, in modo che ciascuna di esse abbia un numero pari di cifre binarie dello stesso tipo.

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