Parlato¹

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parlato1


parlato1 agg. e s. m. [part. pass. del v. parlare]. – 1. agg. a. Che è parlato, che appartiene all’espressione orale; solo nelle espressioni la lingua p., il linguaggio p. (spesso sostantivato, il parlato), l’uso p. della lingua, e sim., con cui si indica l’aspetto della lingua (con riguardo alla morfologia, alla sintassi, al lessico) come si presenta nell’uso vivo e quotidiano, in contrapp. alla lingua scritta e letteraria. b. Cinema p., film p., quello corredato della colonna sonora che registra e riproduce durante la proiezione le parole, la musica, i suoni (in contrapp. al cinema e al film muto). Giornale p., denominazione, dal 1929 al 1935, del giornale radio. 2. s. m. a. ant. Discorso, ciò che è detto: La gente l’ha ’n deriso, pensanno el so p. (Iacopone), l’ha in derisione pensando alle sue parole, al suo modo di esprimersi. b. In una rappresentazione scenica musicale, il complesso delle parti che non vengono cantate ma parlate, cioè recitate; per lo più nella locuz. avv. o agg. in parlato (cioè recitare in p., parti di un’opera o di un’operetta in p., e sim.); anche, modo di cantare che si avvicina al linguaggio parlato, o modo di recitare in tono piano, non declamato. c. In un film, la parte dialogica (più spesso detta dialogato) o il modo con cui è riprodotta: l’azione è interessante ma il p. è piuttosto banale; un p. poco intelligibile.

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