Paziènza

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pazienza


paziènza (ant. o region. pacènza, pacènzia, paciènza) s. f. [dal lat. patientia, der. di patiens -entis «paziente»]. – 1. a. Disposizione d’animo, abituale o attuale, congenita al proprio carattere o effetto di volontà e di autocontrollo, ad accettare e sopportare con tranquillità, moderazione, rassegnazione, senza reagire violentemente, il dolore, il male, i disagi, le molestie altrui, le contrarietà della vita in genere: avere, non avere p.; portare p.; soffrire con p.; m’ascoltava con molta p.; aspetterò, la p. non mi manca; la p. non è il mio forte; armarsi di p., di santa p.; consigliare la p. o d’avere p.; ci vuol p.!, esortazione rivolta ad altri o a sé stesso; con un po’ di p. si riesce a tutto; ha una p. da santo, da certosino; stancherebbe la p. di un santo, detto di persona oltremodo molesta; ci vorrebbe la p. di Giobbe, con riferimento al personaggio biblico divenuto proverbiale per aver saputo sopportare le peggiori avversità; esercitare, mettere alla prova la p., propria o altrui; tu abusi della mia p.; prov., la p. è una buon’erba, ma non nasce in tutti gli orti, non è virtù che tutti possano avere; giochi di pazienza, sono così denominati quei giochi, quasi sempre solitarî, che oltre a una relativa destrezza richiedono concentrazione, applicazione continua, e una serie di tentativi per prove ed errori, onde arrivare alla soluzione predeterminata: tipici giochi di pazienza sono i rompicapo (in partic. i cosiddetti puzzles) e alcuni solitarî che si eseguono con le carte, con pedine mobili, ecc. Determinando: ha avuto la p. di aspettare per tutta la sera; non ebbi la p. di starlo a sentire. In formule di cortesia: abbia p. per qualche giorno ancora, pregando di voler aspettare; se hai la p. di attendere un momento, te lo dico subito; abbia la p. di ripetermelo ancora una volta; abbi p.!, abbiate p.!, insistendo perché altri continui a darci ascolto; abbia p., anche come modo di chiedere scusa, in varie occasioni: abbia p., devo passarle di nuovo davanti; abbia p., ma oggi non posso. Con tono esclamativo, esprime rassegnazione, per lo più forzata: se proprio non si può, p.!, sarà per un’altra volta; p.!, vuol dire che tornerò; talora è espressione d’ira mal contenuta, spec. nelle locuz. santa p.!, benedetta pazienza! Come inciso, esprime concessione, equivalendo a locuz. come «e va bene; capirei; potrei tollerare; si potrebbe ammettere» e sim.: fosse bella, p., ma con quella faccia!...; se non gliel’avessi detto, p., ma gliel’avrò ripetuto almeno cento volte. b. Capacità di frenarsi, di contenere l’ira, l’irritazione: guai se perdo, o se mi scappa, la p.; è così testardo che fa scappare la p. a chiunque; guarda che io ho poca pazienza! c. Calma, assiduità, costanza e insieme precisione nell’eseguire un lavoro, nello svolgere un’attività superandone le piccole difficoltà: lavori, giochi di p., che richiedono p.; è un lavoro che vuole p.; non ho né il tempo né la p. di rivedere tutto daccapo; la pazienza della formica, che, capovolta dal vento, cento volte perde la sua soma e cento la riprende (I. Nievo). d. Per analogia, con riferimento ad alcuni animali domestici, docilità alla volontà dell’uomo, resistenza alla fatica, e insieme atteggiamento tranquillo, lento e pacifico: la p. del bove; la proverbiale p. del somaro (e quindi, in similitudini, avere la p. di un bue, di un somaro); prov., la p. è la virtù degli asini, detto da chi ritiene che in determinate circostanze sia meglio reagire piuttosto che sottomettersi e tacere. 2. raro o ant. Patimento, sofferenza: E qual più pazienza avea ne li atti, Piangendo parea dicer: «Più non posso» (Dante). 3. Con sign. concr., nell’abbigliamento religioso: a. Parte dell’abito di alcuni ordini religiosi (in partic. dei carmelitani), costituita da una specie di tunica senza maniche, aperta ai lati, stretta e lunga sino ai piedi, portata sopra la veste intera. b. Lo scapolare o «abitino» con l’immagine (o il nome) della Beata Vergine del Carmine. c. Il cordone con cui i frati si cingono la vita. 4. Sulle navi a vela, altro nome della cavigliera, così detta per lo sforzo delle manovre che deve sopportare. 5. In botanica: a. Albero della p., nome region. dell’albero dei paternostri. b. Erba p., o assol. pazienza, erba perenne della famiglia poligonacee (Rumex patientia), alta fino a 2 m, originaria dell’Europa orient. e Asia occid., anticamente coltivata, e qua e là inselvatichita, negli abitati dell’Italia centr. (Lazio e Abruzzo), con tendenza a scomparire; la sua grossa radice si usava un tempo in medicina.