Percepire

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percepire


v. tr. [dal lat. percipĕre, comp. di per-1 e capĕre «prendere», con mutamento di coniug. analogo a concepire, prob. influenzato dalle forme del perfetto e part. pass. percepi, perceptus] (io percepisco, tu percepisci, ecc.). – 1. Acquistare coscienza di una realtà esterna o interna attraverso l’elaborazione organica e psichica di stimoli sensoriali: p. un odore, un suono, una diversità di tinte; p. una sottile differenza di significato tra due espressioni; p. un movimento, uno stimolo; p. un pericolo; assemblee, festival, referendum, raduni, congressi aperti a tutti, microfoni offerti a chiunque; eppure chi guarda da una certa distanza ... percepisce soltanto uno stridio di politici che si becchettano tra di loro (Carlo Fruttero e Franco Lucentini). Può essere costruito anche con la prep. di (percepii di essere in pericolo) o con che (percepimmo che stava per accadere qualcosa di brutto). 2. Nell’uso amministrativo, riscuotere o aver diritto a riscuotere: p. uno stipendio di tot euro mensili; p. i frutti di un capitale. ◆ Il part. pres., non usato, è sostituito dalla forma latinizzante percipiènte (v. la voce). ◆ Part. pass. percepito, anche come agg.: l’oggetto percepito. V. anche percetto, percipiendo.