Perfezióne

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perfezione


perfezióne s. f. [dal lat. perfectio -onis, der. di perficĕre «compiere», part. pass. perfectus]. – 1. L’esser perfetto, qualità di ciò che è perfetto. In partic.: a. Stato, condizione di ciò che è condotto a termine, portato a compimento: condurre a p. un lavoro; p. del negozio giuridico, in diritto, lo stadio finale del processo di formazione del negozio giuridico che si ha quando ricorrono in concreto tutti gli elementi e le condizioni richieste dalla legge per l’esistenza giuridica del medesimo (al contr., il negozio ancora non perfetto in tutti i suoi requisiti si dice in stato di pendenza). b. Stato, qualità di ciò che è eccellente, esente da difetti, non suscettibile di miglioramenti: la p. di un disegno, di un ritratto, di uno strumento, di una tecnica, di un metodo; aspirare alla p. stilistica; rasentare, raggiungere, toccare la p. assoluta; anche, grado relativo di compiutezza e di eccellenza: in questo tipo di lavoro si richiede una maggior p.; i nuovi modelli raggiungono una relativa p. o un grado maggiore, minore di perfezione. Come locuz. avv., a perfezione, alla p., perfettamente, benissimo, nel miglior modo possibile: un vestito tagliato alla p.; fare le cose alla p.; conosce la sua materia alla p.; Ecco, ti trovi a scuola E non sai la lezione. Una nuova emozione! Eppure l’hai studiata alla p.! (Gianni Rodari). 2. a. Condizione, qualità, modo di essere di una persona o di un’azione moralmente irreprensibile: un’esemplare p. di vita; p. cristiana, in teologia morale, la massima attuazione della vita cristiana, per quanto è possibile all’uomo con l’aiuto della grazia. Stati di p., nella tradizione cattolica, denominazione sia delle religioni (cioè gli ordini e le congregazioni religiose clericali e laicali), sia delle società senza voti e degli istituti secolari, con riferimento all’impegno che i loro appartenenti assumono, di attuare in pieno i consigli evangelici. b. In filosofia, il valore assoluto proprio sia di una totalità non mancante di nessuna parte (p. quantitativa) sia di una realtà che risulti pienamente conforme alle esigenze della propria natura (p. qualitativa). c. Nella teologia cristiana, l’attributo che caratterizza e determina tutti gli altri attributi di Dio.

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