Pilòta

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pilota


pilòta s. m. [da una forma originaria pedota, pedoto (v.), che prob. risale a una voce greca non conosciuta, connessa forse con πύλη nel sign. di «entrata del porto» e poi raccostata a πούς ποδός o all’ital. piede, oppure con πηδόν «remo, timone»; il sign. 3 e l’uso come agg. (n. 4) ricalcano analoghi usi ingl.] (pl. -i; l’uso al femm., spec. nei sign. del n. 2, stenta ad affermarsi come forma linguistica [una pilota, le pilote], preferendosi estendere il masch. anche alle donne che si dedichino a tali attività, oppure ricorrere all’uso attributivo [una donna pilota, le donne pilota]). – 1. Nel linguaggio marin. del passato, in senso generico, timoniere, nostromo, marinaio in grado di dirigere la manovra delle navi pur non avendone il comando. Attualmente, l’esperto marittimo (generalm. un capitano di lungo corso) che, avendo perfetta conoscenza delle correnti, delle maree, della configurazione subacquea di una zona, è legalmente autorizzato ad assistere il comandante della nave nella determinazione delle manovre necessarie per seguire le rotte di entrata e di uscita dai porti, canali o stretti della zona stessa, nonché nelle manovre di ormeggio e di disormeggio. Fino a circa la seconda metà del sec. 19° era la qualifica dell’ufficiale di bordo che aveva gli incarichi dell’attuale ufficiale di rotta. Carte del p., carte idrografiche marine, che sono pubblicate mensilmente o trimestralmente dal Servizio idrografico degli Stati Uniti d’America, contenenti tutte le indicazioni geografiche e meteorologiche utili ai naviganti. 2. estens. a. Nell’aviazione, persona ufficialmente abilitata e autorizzata a guidare un aeromobile (propriam. p. d’aeromobile o p. aviatore, ma nell’uso semplicem. pilota): p. militare, p. civile, secondo che faccia parte dell’aviazione militare o civile; primo p., il comandante dell’aeromobile, secondo p., il copilota; pilota di linea, quello che guida un aeroplano su una linea aerea commerciale. In partic.: p. collaudatore, addetto al collaudo in volo di aeromobili; p. istruttore, addetto all’istruzione degli allievi piloti. In astronautica, p. spaziale, lo stesso che astronauta. b. Nell’automobilismo, nel motociclismo e meno com. nella motonautica, chi guida il mezzo meccanico (soprattutto in competizioni sportive). Nello sport del bob, il membro dell’equipaggio che sta davanti e che ha il compito della manovra. c. Nelle ferrovie, il manovratore che, nelle stazioni, sale sulla locomotiva per indirizzare il macchinista nelle manovre sui binarî. 3. P. automatico, in marina e in aeronautica, complesso strumentale (detto anche, talvolta, giropilota) capace di sostituire, in parte o in tutto, l’uomo nelle operazioni di pilotaggio, e che può avvalersi di un calcolatore elettronico, spec. sui velivoli e sulle imbarcazioni a vela da regata d’altura; in partic., nell’allestimento navale, speciale apparecchiatura elettromeccanica che, senza intervento diretto del timoniere ma attraverso opportuni servosistemi, comanda al timone le manovre necessarie per mantenere automaticamente la nave su una prora prestabilita, tenuto conto della velocità, dello stato del mare e del vento; analogam., in aeronautica, complesso strumentale (detto anche autopilota) installato a bordo, capace, entro determinati limiti, di sostituirsi in parte o in tutto al pilota umano per mantenere l’aeromobile nelle condizioni volute di navigazione o per effettuare determinate evoluzioni. 4. Come agg. invar.: a. Detto di cosa che funge o può fungere da guida: bastone p., usato per regolare il traffico dei veicoli (v. bastone, n. 4); cavo p., nella navigazione guidata (v. cavo2); nave p., piccola nave che precede o guida altre navi in tratti difficili (è chiamata anche battello p., per calco dell’ingl. pilot boat); pallone p., palloncino di gomma o di plastica pieno d’idrogeno che, lanciato in libera ascensione nell’aria e seguito con opportuna strumentazione nei suoi spostamenti, serve a determinare la direzione e la velocità del vento in quota. Pesce p., pesce della famiglia carangidi (Naucrates ductor), lungo fino a 70 cm, di color grigio argenteo bluastro, comune nel Mediterraneo e nell’Atlantico, così chiamato perché suole andare innanzi agli squali, quasi indicasse loro la via; si tratta in realtà di un caso di commensalismo. Serpente p., colubride (Elaphe obsoleta) diffuso, con varie sottospecie di diversa colorazione, nelle regioni rocciose del Nord America orient. e del Messico settentr., di abitudini prevalentemente arboricole, il cui nome deriva dall’errata credenza che un individuo guidi gli altri nelle tane dove si riuniscono in gruppo per ibernare. b. Con accezioni analoghe nel linguaggio tecn. e scient.: in radiotecnica, oscillatore p. (o stadio p., o assol. pilota) di un radiotrasmettitore, sinon. di eccitatore, cioè l’oscillatore la cui tensione oscillante eccita i successivi stadî amplificatori; per analogia, in elettronica è detto pilota il generatore o la sorgente i cui segnali vengono applicati all’ingresso di un dispositivo elettronico (per es., un amplificatore); nella tecnica della trasmissione telefonica a frequenze portanti, frequenza p., quella di un segnale di definite caratteristiche che viene utilizzato per scopi di regolazione o di controllo (per es., per conoscere se una via di trasmissione a più canali sia interrotta, se l’attenuazione di un certo collegamento sia entro i limiti prefissati, ecc.). In elettronica e nella tecnica delle trasmissioni, circuito p., circuito (per es. un preamplificatore, un oscillatore, un sincronizzatore) che svolge una funzione di comando su un altro circuito, influenzandone lo stato; segnale p., o frequenza p., segnale (spesso sinusoidale, di frequenza e livello accuratamente fissati mediante l’uso ad esempio di un quarzo piezoelettrico) impiegato a scopo di misura e di controllo, per es. nella trasmissione di segnali telefonici o d’altro tipo. In apparecchi di combustione, fiamma p., dispositivo atto ad assicurare l’accensione spontanea del combustibile e la stabilizzazione della fiamma. c. Con uso fig., detto di ciò che può essere di modello, di esempio, che utilizza nuovi metodi e costituisce un campo di sperimentazione: progetto, iniziativa p.; industria, azienda p.; scuola, classe p., in cui si sperimentano nuovi metodi didattici; regione, provincia, città p., in cui si provano nuovi metodi e procedimenti relativi a un determinato settore; puntata p. (corrispondente all’ingl. pilot), puntata sperimentale di un programma televisivo con lo scopo di testare il gradimento del pubblico. In partic.: impianto p., nell’industria, impianto con dimensioni intermedie fra quelle dell’apparecchiatura di laboratorio e quelle dell’impianto industriale, che consente sia di completare la conoscenza teorica del processo produttivo, sia di raccogliere le informazioni necessarie per la progettazione esecutiva del prototipo industriale, sia anche di fornire piccole quantità di prodotto molto utili per un’eventuale indagine di mercato; indagine p. (o esplorativa), in statistica, rilevazione preliminare o di assaggio, estesa a pochissime unità del fenomeno oggetto di studio, allo scopo d’avere alcune conoscenze approssimative necessarie per organizzare un’indagine completa.

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