Polveriżżare

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polverizzare


polveriżżare v. tr. [dal lat. tardo pulverizare, der. di pulvis -vĕris «polvere»]. – 1. Ridurre una sostanza solida in polvere, o in frammenti minutissimi: p. la pietra, il ferro, il legno, il sale; per estens., ridurre in frantumi: l’esplosione ha polverizzato i vetri delle case vicine. Come intr. pron., ridursi in polvere, in minutissimi pezzi: il marmo dei monumenti romani si polverizza a causa dell’inquinamento; anche fig., sparire, annientarsi: lo stipendio di questo mese si è polverizzato in pochi giorni. 2. estens. Ridurre un liquido in goccioline molto minute, nebulizzare mediante uno spruzzatore: p. un deodorante nell’aria. 3. fig. a. Suddividere in frazioni minime: p. una proprietà terriera; p. un capitale. b. Annientare, distruggere: fu scatenata una violenta offensiva che avrebbe dovuto p. il nemico; l’avvocato difensore con la sua arringa ha polverizzato le accuse contro l’imputato; p. gli argomenti dell’avversario; p. un record, superarlo con largo margine. 4. Cospargere, di sostanza in polvere, spolverizzare: p. le frittelle con zucchero vanigliato; p. le piante con anticrittogamici. ◆ Part. pass. polveriżżato, anche come agg. (v. la voce).