Póppa²

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poppa2


póppa2 s. f. [lat. *pŭppa, forma pop. per pūpa «bambina, bambola»]. – 1. Mammella: il bambino s’attacca alla p.; sarà in pergamo interdetto A le sfacciate donne fiorentine L’andar mostrando con le p. il petto (Dante); anche di animali: la p. d’una mucca, d’una capra; la sola che si rammentasse del puledro era la ciuca, ... ma quando non ebbe più le p. gonfie di latte, si scordò del suo puledro anch’essa (Verga). Per metonimia, s’intende talora il latte che il bambino succhia dalla mamma: dare la p.; il bambino vuole, chiede, prende la p.; togliere, levare dalla p., o levare la p., svezzare; fig. e scherz. nella frase prov. il vino è la p. dei vecchi. 2. estens., letter. Il petto, in generale: Voltando pesi per forza di poppa (Dante); p. destra, p. sinistra, il lato destro o sinistro del corpo: Chiron si volse in su la destra p. (Dante). 3. Poppa di Venere, gruppo di varietà di pesco di antica origine, discretamente rustico e di buona vigoria, che dà frutti medio-grossi, spiccagnoli, con buccia spessa, verde-biancastra con sfumature rosse, e polpa bianca, zuccherina e profumata; i frutti maturano da agosto fino oltre settembre. ◆ Dim. e vezz. poppina (letter. anche poppellina: due poppelline tonde e sode e dilicate, Boccaccio); spreg. e vezz. poppùccia; accr. poppóna (non com. poppóne s. m.); pegg. poppàccia.

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