Postièrla

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postierla


postièrla (o postèrla; anche pustièrla o pustèrla) s. f. [lat. tardo postĕrŭla («porticina di dietro»), dim. femm. di postĕrus «che sta dietro»]. – 1. a. Nelle fortificazioni del passato, piccola porta che veniva aperta in luogo nascosto e distante dalle porte principali per assicurare una via di comunicazione fra l’interno e l’esterno della cinta, da utilizzarsi in speciali circostanze: uscita dalla pustierla del castello prima dei vespri, come aveva riferito l’ortolano, non era più ritornata (I. Nievo). b. Per estens., in edifici di civile abitazione, porta secondaria, generalm. più piccola di quella principale: era bello ... poter uscire di lì a poco nella luce limpida e azzurra delle dieci di mattina, ... attraverso la postierla d’ingresso (Bassani). 2. Nel linguaggio dell’araldica il termine, per lo più nella forma pusterla, è usato anche con senso più generico per indicare le porte di cinte fortificate (per es., quelle che si aprono nelle corone turrite di città e comuni). ◆ V. anche posterula.

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