Procèdere

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procedere


procèdere v. intr. [dal lat. procedĕre, comp. di pro-1 «innanzi» e cedĕre «andare»] (pass. rem. procedètti [meno com. procedéi, ant. procèssi], procedésti, ecc.; part. pass. proceduto [ant. procèsso]; aus. avere o essere, secondo il sign.). – 1. (aus. essere) Avanzare, proseguire nel cammino, generalm. indicando il modo in cui ciò avviene: p. lentamente, di buon passo, a testa alta, a capo chino; p. cauto, silenzioso; p. a tentoni, barcollando; procedevano di pari passo (anche in senso fig.); a lento passo Procedea l’ordinanza (Caro). Senza l’indicazione del modo, è meno com. di proseguire: ci rifiutammo di p. oltre. 2. In usi fig.: a. (aus. essere) Avanzare, in senso temporale: p. nel tempo, negli anni; p. nella strada intrapresa; anche sostantivato: il p. del tempo; con il p. degli anni tutto si modifica. b. (aus. avere) Seguitare, andare avanti in ciò che si è iniziato (con uso assol. o seguito dalla prep. in): p. nel discorso, nella ricerca, nella trattazione, nelle indagini, nell’esame, negli studî, nel lavoro; p. nel ragionamento; procediamo con ordine, in una discussione, nell’esame di una situazione, nell’esposizione di una serie di fatti, ecc.; specificando i modi: p. per induzione, per esclusione, per assurdo; la ricerca procede speditamente. c. (aus. essere) Con soggetto di cosa, seguire il proprio corso, progredire, essere avviato al termine: come procede il lavoro?; le ricerche procedono con lentezza; l’indagine procede a rilento; tutto procede a meraviglia; gli affari procedono a gonfie vele; andate voi e Siro a trovare maestro Callimaco, e gli dite che la cosa è proceduta bene (Machiavelli), ha avuto buon esito. Assol., nell’uso letter., andar bene, dare buon esito: parendogli che ’l suo consiglio fosse stato buono e procedesse (Boccaccio). d. (aus. avere) Agire, operare secondo determinati modi, metodi, regole: le leggi con cui la natura procede nelle sue operazioni; in certe dimostrazioni geometriche si procede per assurdo. e. (aus. avere) Più in partic., con riferimento alla moralità del comportamento, agire, contenersi in un determinato modo in certe situazioni o nei confronti di certe persone: non mi piace il suo modo di p.; p. fiaccamente, con decisione, con lealtà; p. con l’astuzia, con l’inganno; in questa situazione bisogna p. con grande cautela; anche sostantivato: solo più tardi ... sentì la responsabilità del suo incosciente procedere (Deledda). 3. (aus. avere) a. P. a qualche cosa, dare inizio a un’operazione, venire all’esecuzione di quanto è detto dal complemento: p. all’appello; p. all’esame dei capi d’accusa; p. all’escussione dei testi; p. alla votazione; p. al sequestro dei beni; p. al fermo, all’arresto di un delinquente. b. Nel linguaggio giudiziario, p. contro qualcuno (o, assol., procedere), fare un’azione legale, agire legalmente: si procederà contro i trasgressori nei termini di legge; non doversi p., o, con espressione meno tecnica, non luogo a p., formule del diritto processuale penale usate per casi di proscioglimento dell’azione penale dettati da motivi che non toccano definitivamente il merito dell’imputazione (per es., quando vi sia una causa estintiva del reato: morte del reo, amnistia, ecc., o quando l’azione penale sia impedita, per es. per mancanza di autorizzazione); autorizzazione a p., v. autorizzazione. 4. (aus. essere) a. Derivare, avere origine: S’el fu sì bel com’elli è ora brutto, E contra ’l suo fattore alzò le ciglia, Ben dee da lui procedere ogne lutto (Dante); provenire, promanare: da dove procede tanta meraviglia?; la sua titubanza procede da timidezza. b. Nel linguaggio teol., si dice che procede dal Padre e dal Figlio, con riferimento allo Spirito Santo; analogam., con riferimento al Figlio, che procede dal Padre, in quanto è da Lui generato. ◆ Part. pres. procedènte, abbastanza com. nel suo valore verbale: un moto procedente all’infinito; disordine procedente da incuria, da cattiva volontà; sciocche lamentanze son queste ... e da poca considerazion procedenti (Boccaccio).