Processióne

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processione


processióne (pop. ant. procissióne, pricissióne) s. f. [dal lat. eccles. processio -onis, der. di procedĕre «procedere»; nel lat. class. processio significava in genere «avanzamento» o «marcia militare»]. – 1. a. Nel cristianesimo e in altre religioni, anche dell’antichità, rito liturgico con funzione espiatoria o propiziatoria; in partic., nella liturgia cattolica, rito durante il quale il clero e i fedeli procedono in fila, a passo misurato, per le strade o all’interno di una chiesa, accompagnando una statua, una reliquia o il Ss. Sacramento, per lo più pregando, cantando salmi, inni, litanie o canti popolari religiosi: la p. del venerdì santo, del Corpus Domini; seguire la p.; andare in p.; prendere parte a una p.; per metonimia, l’insieme delle persone che partecipano al rito della processione: passa la p.; in testa, in coda alla processione. b. Per estens., lunga fila di persone dirette verso lo stesso luogo, o che procedono nella medesima direzione: davanti al cinema c’era una p. che non finiva più; all’uscita della stazione c’è una continua p. di gente; una p. di visitatori, di dimostranti; una calca composta di due p. opposte, che si rompono e s’intralciano a vicenda (Manzoni); per iperb.: è sempre seguita da una p. di ammiratori. Analogam., lunga fila di animali o veicoli che procedono lentamente: una p. di formiche, di bruchi; una p. di automobili, di camion. c. In senso fig., successione, sequela: una lunga p. di giorni, di mesi; mi pare ch’egli abbia messo in bell’ordine una p. di sciocchezze (Papini). d. Locuzioni fig.: andare, camminare in p., in fila, lentamente; non com. condurre, portare in p., in giro per le strade, a passeggio; andare, recarsi, accorrere a processione, in gruppo numeroso e con continuità. 2. Con altro sign., non com., l’atto di procedere, nel senso di derivare, avere origine. In partic., nella teologia cattolica, termine con cui si esprime il mistero del rapporto dello Spirito Santo con il Padre e il Figlio nella Trinità: lo Spirito procede dal Padre e dal Figlio rimanendo a essi eguale e coeterno.