Propórre

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proporre


propórre (ant. propónere) v. tr. [dal lat. proponĕre, comp. di pro-1 e ponĕre «porre»] (coniug. come porre). – 1. ant. o letter. In senso proprio, porre innanzi, e quindi offrire, mettere davanti agli occhi: se i fiori, che proporremo, fossero mischiati tra molte altre parole, non vi dispiaccia (Novellino, con allusione alle novelle facenti parte della raccolta); la Verità ... proporrebbe ai medesimi del continuo dinanzi agli occhi la loro infelicità (Leopardi). Per estens., premettere: queste cose proposte, così procedo (Dante); o, raramente, esporre: santo Antonio da Padova... sì chiaramente e sì intendevolmente propuose la parola di Dio, che ... (Fior. di s. Franc.). 2. Comune in senso fig.: a. Indicare, o consigliare, suggerire come utile, come opportuno: p. un esempio da imitare, un modello da seguire (o p. qualcuno, qualcosa, come esempio, come modello); p. un rimedio efficace. b. Presentare all’attenzione altrui qualche cosa da risolvere, oppure da trattare, da sviluppare: p. un quesito, un problema, un dubbio; p. un argomento da svolgere; p. un tema, una tesi. Quindi, anche, promuovere: p. un’azione giudiziaria, un’azione di condanna. c. Offrire all’accettazione altrui: p. un affare; p. un matrimonio; mi ha proposto l’acquisto del terreno; p. una gita, una partita a carte; propongo una sosta di dieci minuti; propose un brindisi in onore dell’ospite. Anche di cose più gravi, che possono formare oggetto di trattative: p. una tregua, un armistizio; p. uno scambio di prigionieri; p. la restituzione degli ostaggi; furono mandati dei messi a p. la pace; o di cose che si presentano perché vengano discusse e poste in deliberazione: propongo il rinvio della seduta; vorrei p. una soluzione migliore; p. una legge, un progetto di riforma. Seguito da prop. subordinata (espressa con di e l’infinito o che e il congiuntivo): che cosa proponi di fare?; mi ha proposto di collaborare; propongo d’andarci insieme; propongo di mettere ai voti; propongo che non se ne parli più. d. Fare il nome d’una persona raccomandandola come idonea a un determinato ufficio o come meritevole di un riconoscimento: p. qualcuno come direttore, come presidente; sono stato proposto come intermediario; p. a (o per) una carica, un posto; è stato proposto per la promozione, per un avanzamento, per un’alta onorificenza, per il primo premio. 3. Fissare, stabilire, assegnare: Fra cotanto dolore Quanto all’umana età propose il fato (Leopardi). Più com. nella forma proporsi, proporre a sé stesso, cioè prefiggersi, porsi come scopo: proporsi un fine o il raggiungimento di un fine; proporsi una meta da raggiungere; mi sono proposto di aiutarlo; mi ero proposto di conservare la calma; ci siamo proposti di terminare il lavoro entro l’anno; mi propongo di andare a parlargli personalmente; con lo stesso sign. anche nella forma attiva, seguita da prop. oggettiva con di e l’infinito: avevo proposto di parlartene oggi stesso; propuosi di fare uno sonetto, ne lo quale io salutasse tutti li fedeli d’Amore (Dante). Con uso assol., nel prov. l’uomo propone e Dio dispone, traduz. della sentenza lat. homo proponit, sed Deus disponit (Imitazione di Cristo, I, 19,9), citata di solito per affermare l’impossibilità di una assoluta certezza sul buon esito di un disegno, per giustificare un mutamento improvviso di eventi o la riuscita di un’impresa in modo contrario alle previsioni. ◆ Part. pres. proponènte, anche come agg. e sost. (v. la voce). ◆ Part. pass. propósto, anche come s. m. (v. proposto1) .