Proporzióne

Vocabolario on line

proporzione


proporzióne s. f. [dal lat. proportio -onis, ricavato dalla locuz. pro portione «secondo la porzione», e coniato prob. da Cicerone per tradurre il gr. ἀναλογία (v. analogia)]. – 1. a. Corrispondenza di misura fra due o più cose che siano fra loro legate funzionalmente o comunque in stretta relazione: la p. dei varî ingredienti per fare un dolce; la giusta p. del premio al (o col) merito; c’è esatta p. tra fatica e compenso; ci dev’essere p. tra pena e colpa; la p. tra lavoro e risultato non è costante; non c’è p. fra il costo dell’oggetto e il suo effettivo valore. In partic., convenienza di misura e di forma delle parti fra loro o rispetto al tutto, armonica distribuzione delle parti: la p. tra il naso e il volto, fra il piede e la gamba; la p. tra la base e la colonna, e in genere tra i varî elementi di un complesso architettonico; manca ogni p. nello spazio dedicato ai singoli capitoli del libro. Assol., tacendo gli elementi in rapporto: non c’è proporzione. Spesso al plur., con riferimento alle varie parti: le p. di una statua, di una facciata, del corpo umano; un corpo di p. perfette; il pantografo serve a riprodurre un disegno ingrandendolo o rimpiccolendolo, conservandone le p. (il che significa, in termini geometrici, che il disegno riprodotto è simile a quello iniziale); rispettare, sbagliare le p.; gli manca il senso delle p., anche fig., con allusione al modo di vedere e intendere la vita e i rapporti sociali. b. In chimica: legge delle p. definite (o di Proust), legge secondo la quale in un qualsiasi composto chimico i due o più elementi che entrano a comporlo si ritrovano sempre presenti in un rapporto definito e costante; legge delle p. multiple (o di Dalton), legge secondo la quale quando due elementi si combinano fra loro per dare più composti, tenendo fissa la quantità di un elemento, quelle dell’altro variano secondo rapporti razionali e anche, per lo più, semplici. c. In musica, nella notazione mensurale (sec. 15° e 16°), la modificazione, per aumentazione o più spesso per diminuzione, dei valori di durata, effettuata secondo determinati rapporti matematici o proporzioni aritmetiche; in partic. (con gli aggettivi in forma latina), p. dupla, nella quale il valore delle note che seguivano il segno di proporzione era ridotto della metà; p. tripla, nella quale tale valore era ridotto di un terzo; e p. sesquialtera, nella quale tre semibrevi di valore ridotto avevano un valore pari a due semibrevi di valore integro. d. Locuz. avv. in proporzione (ant. a proporzione), in misura direttamente proporzionale, o, più in generale, corrispondente o conveniente: la quantità del vino dev’essere in p. al numero degli invitati; le imposte vengono applicate in p. al reddito; dare in p. al bisogno; il compenso è in p. al lavoro eseguito. Estens., in confronto a, rispetto a: è troppo poco, in p. a ciò che mi spettava. Assol.: tutto è in p.; ha due spalle da gigante, e il resto è in p., di misura adeguata; La faccia sua mi parea lunga e grossa Come la pina di San Pietro a Roma, E a sua p. eran l’altre ossa (Dante), erano proporzionate alle dimensioni della faccia. Essere, crescere in p. diretta, in p. inversa, in misura direttamente o inversamente proporzionale. 2. Per estens., al plur., grandezza, dimensioni: un pacco di piccole p., di grosse p.; una stanza di p. medie; una nave di p. maggiori, minori; un gigante di p. enormi. Anche fig.: ridurre il costo a p. modeste; un incendio di vaste p.; un’industria di p. colossali; lo scandalo aveva assunto p. preoccupanti. 3. In matematica, uguaglianza fra due rapporti: quattro numeri sono in p. diretta quando il quoziente dei primi due è uguale al quoziente degli ultimi due; in tal caso si scrive a:b = c:d, oppure a/b = c/da sta a b come c sta a d»). Sono detti estremi della p. il primo e il quarto numero, medî il secondo e il terzo, antecedenti il primo e il terzo, conseguenti il secondo e il quarto; una proporzione in cui i due medî sono uguali si dice talvolta p. continua. Nella scuola pitagorica, oltre a questo tipo di proporzione (detta p. geometrica) si consideravano anche la p. aritmetica, cioè l’uguaglianza fra due sottrazioni, e la p. armonica, cioè una relazione fra quattro numeri i cui reciproci sono in proporzione aritmetica. Una proporzione può essere stabilita anche tra quattro grandezze (le prime due omogenee tra loro e le ultime due pure omogenee tra loro, ma non necessariamente con le prime due), e allora equivale alla proporzione numerica fra le misure delle quattro grandezze.