Qualche

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qualche


(ant. 'qual che') agg. indef. [comp. di quale e che2], invar. (radd. sint.). – Non ha mai funzione di pron. (nella quale è sostituito da qualcuno), si usa molto raram. al plur., e si trova sempre anteposto al nome. 1. ant. Qualunque, qualsiasi (con i due elementi costitutivi della parola ancora distinti): Non si pareggi a lei qual più s’aprezza In qual ch’etade, in quai che strani lidi (Petrarca); e con valore di indef. relativo: Com’a l’annunzio di dogliosi danni Si turba il viso di colui ch’ascolta, Da qual che parte il periglio l’assanni (Dante). 2. Uno qualsiasi, un certo, per lo più preceduto da art. indet.: un q. rimedio si dovrà pur trovare; una q. spiegazione ci sarà pure; bisogna trovare un q. sistema per farlo stare zitto; dev’esserci sotto una q. diavoleria. 3. Con valore più partic., quantità indefinita, ma per lo più piccola, di cose o persone: per q. ora, per q. giorno, per alcune ore, per alcuni giorni; per far restaurare questa madia ci vorrà q. centinaio di euro; q. soldo ce l’hanno, un po’ di soldi, di denaro; e se ti dirà che tu aspetti q. poco, lì vicino al convento, non ti sviare (Manzoni). Spesso è riferito a piccola quantità, che eventualmente può essere rappresentata anche da una sola persona o cosa: hai q. bel libro da farmi leggere?; se capita in negozio q. avventore, chiamami; nutro ancora q. speranza di riuscire; in alcune espressioni è chiara l’allusione a un solo elemento (seppure indicato in modo indefinito): q. giorno verrò a trovarti, un giorno o l’altro; q. volta la fortuna capiterà anche a noi, vedrai; con un seguito così, dev’essere q. pezzo grosso. Unito a sost. astratti, esprimenti per lo più una qualità, indica la misura, il grado, indefinito ma di solito limitato, in cui tale qualità è posseduta: personaggio di q. rilievo; argomento di q. consistenza; mi sento d’affermarlo con q. certezza; si è espresso non senza q. ambiguità (talora riferito a periodo di tempo: sento il bisogno di riposarmi per q. giorno); anche preceduto da art. indet.: persona non priva di un q. fascino. Per la locuz. qualche cosa usata in funzione di pron. indef. con valore neutro (talora scritto anche in grafia unita, qualchecosa, e così il dim. qualchecosina), v. qualcosa, di cui rappresenta una variante. 4. Ant. o region. con valore d’avv., equivalente a circa: Eran qualche otto leghe cavalcate (Pulci).