Raggiùngere

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raggiungere


raggiùngere (ant. raggiùgnere) v. tr. [der. di giungere, col pref. ra-] (coniug. come giungere). – 1. ant. Congiungere, ricongiungere: raggiugne e l’una e l’altra cocca (Poliziano). Rifl., ricongiungersi, riunirsi: I’ mi raggiunsi con la scorta mia (Dante). 2. a. Arrivare ad allinearsi, a riunirsi con una persona o con un gruppo di persone che stanno dinanzi o precedono nel movimento: Ma già ti raggiuns’io mentre fuggivi (Petrarca); per quanto tu corra, saprò raggiungerti; vi abbiamo raggiunto facilmente; chi lo raggiunge? Anche di animali o di veicoli: il cane raggiunse la lepre prima che si nascondesse nella macchia; i rapinatori sono stati raggiunti dalle pantere della polizia; spec. in gare di corsa: i due fuggitivi sono stati raggiunti dal gruppo. Per estens., arrivare fino a un determinato luogo, punto, livello: r. la cima di un monte, la spiaggia del mare, le prime case della città; la temperatura ha raggiunto i trenta gradi all’ombra. b. fig. Arrivare al punto in cui si trova un altro nel corso di un lavoro, di una carriera, di una competizione sportiva, e sim.: era desideroso di r. i compagni più bravi; il nuovo operaio raggiunse presto nella capacità e nel rendimento i compagni più anziani ed esperti; il corridore in fuga fu raggiunto all’ultimo chilometro. Più generalm., ottenere, conquistare: r. la meta, l’intento; è questo il fine da r.; con il suo lavoro ha raggiunto una posizione invidiabile, un posto elevato; hai raggiunto un buon risultato; questa moto riesce a r. altissime velocità. ◆ Part. pass. raggiunto, in funzione verbale e anche come agg.: superare la meta raggiunta, andare oltre i limiti già raggiunti.