Rapsòdo

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rapsodo


rapsòdo s. m. [dal gr. ῥαψῳδός, comp. di ῥάπτω «cucire, saldare» e ᾠδή «canto»]. – 1. Recitatore e anche cantore, nell’antica Grecia, di componimenti poetici (e a volte prosastici) di carattere epico, sia proprî sia di altri autori (v. anche aedo, che è il nome più antico, usato dall’età di Omero fino al 5° secolo a. C.). 2. a. estens. Chi recita o canta composizioni poetiche popolaresche composte da lui o da altri: gli antichi r. di Scozia; ignoti r. ripresero dunque quella materia (Carducci), cioè la materia epica cavalleresca venuta dalla Francia. b. fig. Nella terminologia critica contemporanea, poeta, autore frammentario.