Relazióne

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relazione


relazióne s. f. [dal lat. relatio -onis, der. di referre «riferire», part. pass. relatus]. – 1. L’azione e il fatto di riferire, e il testo stesso, orale e scritto, con cui si riferisce, e la sua forma: fare, presentare una r.; r. di un viaggio, di una spedizione scientifica, o su un’inchiesta; una r. ampia, documentata, esauriente o breve, troppo generica, affrettata; r. introduttiva. Si usa in partic. per indicare l’esposizione individuale o collegiale, orale o scritta, con cui s’informa chi di ragione intorno allo stato di una questione, ai risultati di una perizia, ai lavori compiuti da una commissione, da un organo; nel caso in cui una commissione non abbia raggiunto l’unanimità circa la soluzione di un problema, possono essere presentate una r. di maggioranza e una r. di minoranza (detta anche controrelazione). Nella prassi parlamentare, l’illustrazione con cui il governo o un’assemblea legislativa accompagna un disegno di legge per chiarirne le ragioni e il significato. Nell’uso giur., l’esposizione dello svolgimento del processo fatta dal giudice o dal consigliere relatore (v. relatore); r. di notificazione, la certificazione della eseguita notificazione, che l’ufficiale giudiziario appone in calce all’originale e alla copia dell’atto (v. notificazione). In diritto commerciale, resoconto redatto annualmente dagli amministratori di società di capitali o di società mutualistiche per completare l’informazione fornita dal bilancio; analogo resoconto è previsto, ma con scadenza semestrale, anche per le società per azioni quotate in borsa. 2. Connessione o corrispondenza che intercorre, in modo essenziale o accidentale, tra due o più enti (oggetti e fatti, situazioni e attività, persone e gruppi, istituzioni e categorie, fenomeni, grandezze, valori, ecc.): tra questi due avvenimenti non c’è alcuna r.; cose in diretta r. l’una con l’altra; tra i due fatti sussiste una precisa r. di causa e d’effetto; ma in che r. è la tua obiezione con quanto io affermavo?; il prezzo delle merci in un mercato libero, è in r., o va messo in r., con la domanda. Con riferimento a persone o a gruppi, come rapporto, legame o vincolo reciproco: r. di parentela (i varî gradi della r. di parentela), di amicizia, di familiarità, o di lavoro, di affari; essere in buone r., o rompere, troncare le r., con qualcuno (con lui sono sempre stato in ottime r., o non ho più alcuna r.); avere una r. sentimentale, amorosa, intima, sessuale, adulterina con qualcuno o con qualcuna, e assol., avere una r. con un uomo, con una donna, avere rapporti abituali sessuali e sentimentali: da quella r. è nato un figlio. Con valore concr., nell’uso com. (quasi sempre al plur.), amicizie, conoscenze utili, cui si può ricorrere in caso di bisogno: è uno che ha molte r., che ha r. potenti; ci vorrebbe qualche r. in alto loco; si è fatto strada con le relazioni. Espressioni e locuz. specifiche: pubbliche relazioni (traduz. dell’ingl. public relations, v.), i rapporti e i contatti che un ente ha, per fini pubblicitarî, promozionali, ecc., con il pubblico, spec. con rappresentanti di altri enti o gruppi: l’organizzazione, l’ufficio, gli esperti delle pubbliche r.; r. sociali, nel linguaggio sociologico, le forme elementari, soggettive, coscienti e in genere limitate a piccoli gruppi (caratteri che le distinguono dai rapporti sociali) di interconnessione tra due o più soggetti, individuali o collettivi (possono avere carattere affettivo, morale o intellettuale e sono determinate da variabili di tipo emozionale, motivazionale, educativo, ecc.); r. industriali, nel linguaggio giornalistico e con riferimento al mondo del lavoro, i rapporti intercorrenti tra le associazioni che rappresentano le imprese, le associazioni sindacali che rappresentano i lavoratori, e lo stato, quest’ultimo con funzioni di mediatore nei conflitti di interesse tra le altre due parti. In partic.: a. In matematica e nelle sue applicazioni, legame fra determinate grandezze o, anche, la formula stessa in cui il legame si traduce: r. di proporzionalità diretta o inversa, le r. della trigonometria, la r. di Einstein, la r. fondamentale della dinamica. Usato assol., senza specificazioni, può essere sinon. di formula, o può talvolta indicare un rapporto fra due grandezze. Nella teoria degli insiemi, è sinon. di corrispondenza (nel sign. 1 b); si parla di r. binaria in un insieme A (o fra gli elementi di A) intendendo riferirsi a una corrispondenza fra l’insieme A e sé stesso, cioè a una corrispondenza che associa certe coppie di elementi di A (per es., nell’insieme delle rette del piano, r. di perpendicolarità e r. di parallelismo; nell’insieme degli interi relativi, r. di divisibilità); particolare interesse rivestono le r. di equivalenza (v.) e le r. d’ordine (v. ordine, n. 5 c). b. R. statistica, relazione esistente, in statistica, tra le modalità di due o più fenomeni, dei quali almeno uno sia collettivo (per es., r. statistica della distribuzione dei redditi individuali a seconda dell’età dei titolari del reddito). c. In biologia, vita di r., il complesso delle funzioni vitali di un organismo pertinenti alle sue relazioni con l’ambiente e con gli altri individui; organi di r., gli apparati sensorî. Riferito a esseri umani, la vita dell’individuo in quanto fa parte di una società o collettività. d. In diritto internazionale, r. diplomatiche, i rapporti che sussistono, in base a un accordo, tra due stati, attuati attraverso un organo di vario rango (ambasciata, legazione, ministro plenipotenziario, rappresentanza, incaricato di affari, ecc.), istituito in modo normale e permanente da ognuno dei due stati presso l’altro stato (eccezionalmente anche presso un terzo stato). e. In filosofia, ente variamente interpretato nelle diverse concezioni e teorie: il concetto della r. come categoria in Aristotele e in Kant; il problema dell’oggettività o della soggettività delle relazioni. Nella teologia cattolica, ognuno dei quattro particolari rapporti che intercorrono tra le persone della Trinità. f. In musica, falsa r. di ottava, secondo l’armonica classica, effetto sgradevole che si produce quando in una concatenazione di accordi si succedono immediatamente, in due parti differenti, due note dello stesso nome, una allo stato naturale e l’altra alterata. g. Nella sintassi italiana, complemento di r., il complemento che nella sintassi latina è comunem. chiamato accusativo di relazione o alla greca (v. accusativo). h. In relazione a ..., locuz. avv. equivalente a con riferimento a ..., rispetto a ..., usata soprattutto nel linguaggio burocratico e commerciale: in r. alla vostra richiesta, vi comunichiamo che ... ◆ Dim. relazioncèlla, relazioncina; pegg. relazionàccia (tutti usati esclusivam. per relazioni orali o scritte, o per relazioni amorose).

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