In botanica, si dice di organi (fillomi ecc.) che in certe specie si staccano dal loro asse molto prima che di norma; per es., i sepali dei papaveri che cadono appena si espandono i petali.

fugace

Modernità 

David Frisby

Sebbene il concetto di m. abbia fatto la sua prima comparsa nel discorso sociologico solo alla fine del 19° sec., lo studio delle caratteristiche della struttura e dei processi della società moderna ha avuto inizio ...

Modernità

fugace 

agg. [dal lat. fugax -acis, der. di fugĕre «fuggire»]. – 1. letter. Che fugge o è solito fuggire: Come levrier che la f. fera Correre intorno et aggirarsi mira (Ariosto). 2. fig. Di cosa che ha [...] o scompare presto: un dubbio f.; gioie, speranze, piaceri f.; i beni f. del mondo; la beltà f. (Foscolo); tempo, età, giovinezza fugace. a. In economia, di un bene economico non durevole, capace cioè di produrre un solo effetto utile in quanto le sue

fugacita 

fugacità s. f. [der. di fugace]. – La condizione e la qualità di ciò che è fugace, che ha breve durata: f. di un bene; f. della vita; la f. della bellezza.

fugacità

labile 

làbile agg. [dal lat. tardo labĭlis, der. di labi «scivolare, cadere, scorrere»]. – 1. a. letter. Che scorre giù, che scivola: al sussurro canoro Del l. rivo (Pascoli). b. In chimica, lo stesso [...] l., debole; ricordi, sentimenti, impressioni l.; cominciaron canti Da mia memoria labili e caduci (Dante). c. Più com., passeggero, fugace: i beni mondani sono l.; Questa vita è troppo labile, Troppo breve (Redi). d. Nel linguaggio (non strettamente

làbile

membrare 

v. tr. [dal provenz. membrar, che è il lat. memorare «ricordare»] (io mèmbro, ecc.), ant. o poet. – Rimembrare, ricordare: Membrando il suo bel viso e l’opre sante (Petrarca); Meste le Grazie [...] mirino Chi la beltà fugace Ti membra (Foscolo); Vegliaron nell’arme le gelide notti, Membrando i fidati colloqui d’amor (Manzoni).

membrare

telefonata 

s. f. [der. di telefonare]. – Comunicazione, conversazione fatta per mezzo del telefono: fare, ricevere una t.; t. urbana, interurbana; in ultimo anche un incontro fugace è interminabile, [...] anche una t. lunga, anche una breve, anche un minuto, un secondo (Giuseppe Pontiggia); una t. anonima, fatta da persona che non ha voluto rivelare il suo nome. ◆ Dim. telefonatina, telefonata breve; pegg.

telefonata

assenza 

assènza s. f. [dal lat. absentia]. – 1. a. L’essere assente da un luogo in cui uno dovrebbe trovarsi o si trova abitualmente: a. dall’ufficio, dal lavoro, da una riunione; tornò dopo lunga a.; [...] scomparsa sia nell’interesse dei presunti eredi. 3. In clinica neurologica, forma di epilessia che si manifesta con una improvvisa e fugace sospensione della coscienza, non accompagnata da fenomeni convulsivi ma, qualche volta, da atti automatici.

assènza

caduco 

agg. [dal lat. caducus, der. di cadĕre «cadere»] (pl. m. -chi). – 1. Che è destinato a cadere. In partic.: a. In biologia, di organo naturalmente destinato a cadere e spesso ad essere sostituito [...] molto prima di quanto avviene di norma (per es., i sepali dei papaveri che cadono quando si espande la corolla); sinon. di fugace e di effimero. 2. fig. Che perisce presto, che ha breve durata, effimero: bellezza c.; O c. speranze, o penser folli

caduco

sprazzo 

s. m. [deverbale di sprazzare, o voce onomatopeica autonoma]. – 1. Zampillo, schizzo improvviso di acqua o di altro liquido: uno s. di pioggia; gli s. delle onde sugli scogli; Di bere e di mangiar [...] illuminazione, o intuizione, improvvisa o saltuaria: uno s. di lucidità; con uno s. d’ingegno ha risolto il problema; espressione fugace di sentimenti, sensazioni e sim.: uno s. di gioia; anche assol.: in quei giorni la loro vita aveva avuto l’ultimo

sprazzo

fuggevole 

fuggévole agg. [der. di fuggire]. – Che fugge, fugace: lieto trascorre il f. tempo (Boccaccio); istanti f.; per estens., di breve durata, rapido: f. memoria; uno sguardo f.; piaceri fuggevoli. [...] ◆ Avv. fuggevolménte, in modo fuggevole, rapidamente: accennare fuggevolmente a qualcosa

fuggévole

fuggitivo 

agg. e s. m. [dal lat. fugitivus, der. di fugĕre «fuggire»]. – 1. agg. e s. m. (f. -a) Che o chi fugge o è fuggito da un luogo di combattimento, di pena e sim.: soldati, prigionieri, schiavi [...] d’onore Fan per diversa gente ir fuggitivo (Foscolo); Negli occhi tuoi ridenti e f. (Leopardi). Non com. col senso fig. di fugace: i f. e rapidi pensieri (G. Gozzi); chi non aveva mai spinto al di là di quelli [i suoi monti] neppure un desiderio