Risèrva

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riserva


risèrva s. f. [der. di riservare]. – 1. L’azione e il fatto di riservare esclusivamente per sé o per determinate persone e finalità un diritto, un bene o una facoltà: r. dell’esercizio di un’attività, del godimento di un bene. In partic.: a. In diritto privato, r. di dominio o di proprietà, patto per il quale nella vendita a rate il venditore, pur trasferendo al compratore il possesso del bene, ne conserva la proprietà fino all’atto del pagamento dell’ultima rata (è detto comunem. patto di riservato dominio); r. di usufrutto, nell’alienazione o nella donazione di un bene, il fatto di riservarne l’usufrutto a sé o a persona diversa da quella cui il bene è stato venduto o donato (facoltà concessa, con analoghe modalità, anche al testatore). In diritto costituzionale, r. di legge, attribuzione alla legge della normativa di determinate materie, disposta a tutela di particolari libertà e diritti. In diritto internazionale, dichiarazione, da parte di uno stato che partecipa a un accordo collettivo, di non accettare una o più disposizioni dell’atto stesso. In diritto canonico, avocazione al papa, o a un superiore, di particolari poteri o diritti: r. delle censure. b. R. di caccia, diritto esclusivo di cacciare in un determinato territorio concesso al proprietario o al conduttore del fondo, ad associazioni e altri enti, e alle persone da questi designate o che ne fanno parte, spesso connesso con il fine e l’impegno di ripopolamento faunistico e di rivalorizzazione della zona: chiedere, ottenere la concessione di r. di caccia; con valore concr., e per lo più con uso assol., il territorio stesso: avere una r., andare a caccia in riserva. Per analogia, r. di pesca, denominazione com. nell’uso, ma impropria, di quella che con espressione giur. è detta propriam. proprietà dei diritti esclusivi di pesca nelle acque interne. R. naturali marine, aree marine individuate e istituite, a partire dal 1982, con decreto del ministro della Marina mercantile e successivamente del ministro dell’Ambiente, per la tutela delle loro caratteristiche ecologiche, scientifiche ed economiche. c. In America, Africa e Australia, ampia zona, istituita a seguito della colonizzazione europea, riservata a comunità etniche indigene, sia per consentire loro di vivere indisturbate e appartate secondo le proprie forme di vita tradizionali, sia per controllare e tenere a freno tribù bellicose e insofferenti della nuova civiltà: le r. indiane degli Stati Uniti d’America; la r. Masai del Kenya. Il termine è talvolta avvertito come spreg., ed è pertanto sempre meno frequente nel linguaggio giorn. e corrente. d. R. naturale, territorio, per lo più forestale, entro il cui perimetro l’accesso è consentito solo per ragioni di studio, per fini educativi o escursionistici, per compiti amministrativi e di vigilanza, restando vietata qualsiasi altra attività antropica, allo scopo di assicurare la protezione della natura e in partic. l’esistenza di tipici biotipi da conservare. 2. L’azione e il fatto di mettere da parte una certa quantità di prodotti e materiali d’uso, per utilizzarli via via o per particolari occasioni e necessità; con valore concr., l’insieme di prodotti e materiali messi da parte a questo fine: far la r. di olio per tutto l’anno; provvedere alla r. di acqua, di viveri, di munizioni, e acqua, viveri, munizioni di r.; fare r. di combustibile, di carburante, e, in motoristica, serbatoio di riserva o assol. riserva (essere in riserva), serbatoio accessorio, o scomparto del serbatoio unico, dal quale viene attinto il carburante quando è esaurito il serbatoio primario o quando comunque il carburante stia per finire (situazione segnalata generalmente da una spia luminosa); intaccare la r., le r.; la r. o le r. di grano non saranno sufficienti per arrivare alla saldatura con il nuovo raccolto; in usi estens., riferito a cose possedute in quantità notevole, superiore al fabbisogno normale: le r. di grasso, in un organismo, sono utili in caso di una lunga malattia (con sign. più tecnico, nel linguaggio medico, alimenti di r., sinon. di alimenti plastici: v. plastico1, n. 1 d); con tono scherz.: hai una bella r. di cravatte! In partic.: a. In selvicoltura, il complesso dei fusti che non si tagliano per mantenere il bosco (v. matricina). b. In biochimica, r. alcalina, la concentrazione di bicarbonati nel plasma sanguigno (v. alcalino). c. In economia, r. o scorta monetaria, insieme di fondi disponibili in moneta corrente, che i singoli operatori tengono presso di sé per motivi precauzionali o di speculazione o per l’inevitabile sfasamento temporale tra incassi e pagamenti; r. bancaria, ammontare in metallo e divise estere che gli istituti di emissione conservano per fronteggiare improvvise richieste di conversione dei biglietti di banca (quando era in vigore la piena convertibilità dei biglietti); ammontare in monete e titoli facilmente realizzabili, che le banche ordinarie devono tenere per poter soddisfare domande di ritiro di depositi e pagamento di altri impegni a vista; r. valutaria (o più spesso al plur., r. valutarie), l’ammontare di oro (r. aurea) e valute convertibili detenute dalle autorità monetarie centrali dei singoli stati, a presidio della solvibilità estera e del tasso di cambio della moneta nazionale; r. ufficiali, il totale dei mezzi di pagamento registrati nel bilancio delle autorità centrali monetarie dei singoli paesi, al lordo delle passività verso l’estero. d. Nell’industria vinicola, la scritta riserva, apposta sull’etichetta delle bottiglie seguita dal numero di un anno (riserva 1979, riserva 1984, ecc.), indica che il vino, o il distillato, contenuto è stato prodotto con il raccolto d’uve di quell’anno e ne attesta la stagionatura (a volte invece, seguita da un nome di luogo, indica la cantina di provenienza o il particolare tipo di conservazione). e. Nell’architettura navale, r. di spinta, il dislocamento corrispondente alla parte stagna e normalmente emersa di una nave; più precisamente, la differenza (in tonnellate) tra il dislocamento fino al ponte di coperta (oltre il quale la nave affonderebbe) e quelli corrispondenti all’immersione della nave stessa fino alle marche di bordo libero per le unità mercantili, e fino alla linea normale di galleggiamento per le unità da guerra. f. Con riferimento a persone, in organica militare, l’insieme del personale in congedo che può essere richiamato in caso di guerra (i quadri della r.; ufficiali della r.; essere iscritto nella r.; r. dell’esercito; r. navale); nella terminologia strategica e tattica, l’insieme delle forze operanti tenute fuori del combattimento, a diretta disposizione di un comando superiore per intervenire secondo i suoi ordini nel tempo e nel luogo più opportuni (analogam., nave in r., la posizione di una nave della marina militare che, pur essendo armata, ossia con personale al completo, non fa parte delle forze attive). Nell’atletica, nel ciclismo, nel calcio e negli sport a squadre in genere, ogni singolo atleta che è convocato per partecipare a una gara o a una serie di gare solo in caso d’indisponibilità o infortunio di un titolare: giocare in r. o come r.; la squadra ha allineato in campo molte riserve. g. Con funzione predicativa, in riferimento a cosa che si tenga in serbo per determinate occasioni, e spec. per sostituirla a un’altra in caso di bisogno: fare da r., essere di r.; tenere per r. o di r. (di penne stilografiche ne ho già una, questa che mi dai la terrò per r.); materiali di r.; fondi di r.; ruota di r. (più com. di scorta), e pezzi, ricambî di r., in automezzi, portati appresso per potere essere sostituiti in caso di necessità. 3. a. Nella stampa dei tessuti, sostanze (cere o grassi) usate allo scopo di impedire al tessuto di assorbire in alcune zone le materie coloranti, in modo che le zone stesse risultino chiare sullo sfondo tinto. b. Nella tecnica dell’incisione elettrica su metallo, la copertura, con adatte sostanze, delle parti della lastra che non devono essere incise. 4. a. L’azione e il fatto di riservarsi la facoltà di revocare, in certe circostanze, un proprio atto di acconsentimento: accetto la proposta, con la r. che la transazione sia approvata dal consiglio d’amministrazione; nella contabilità dei lavori per appalti di opere pubbliche, sono dette riserve le eccezioni che l’appaltatore solleva all’atto della firma del registro di contabilità riguardo ai compensi previsti per le opere contabilizzate. Più genericam., limitazione, restrizione del proprio consenso, o anche di proprî giudizî e valutazioni: ha approvato il nostro piano senza fare alcuna r.; nutro verso di te una fiducia, una stima senza riserve; r. (o restrizione) mentale, in teologia morale, limitazione fatta con la mente a ciò che si promette o si dichiara o si giura (quindi, nell’uso com.: uomo privo di r. mentali, schietto, aperto; affrontò l’impresa senza r. mentali, senza intenzioni o finalità nascoste, incertezze, timori, ecc.); in diritto, la dichiarazione di volontà fatta con riserva mentale è pienamente valida, non potendo la riserva, per il suo stesso carattere, essere conosciuta dall’altra parte; per r. di prognosi, in medicina, v. prognosi e riservato (n. 1 c). Usata assol., la formula con riserva si fa spesso seguire a determinate concessioni per intendere che queste sono subordinate a condizioni particolari: i libri all’indice potevano essere letti solo con r.; film visibile per adulti con r., film la cui visione, in valutazioni non più in uso, il «Centro cattolico cinematografico» sconsigliava a tutti, ma che poteva essere visto da persone adulte per ragioni professionali o artistiche. b. Spesso, per eufemismo, giudizio negativo, dissenso: avere o fare delle r. sull’intelligenza, sulle capacità, sull’onestà di qualcuno; avanzare delle r. sull’esito di un’impresa; avete qualche r. da fare? c. non com. Riserbo, segretezza: te lo confido con grande r.; con me devi essere privo di riserve. ◆ Dim. riservétta, anche con accezioni partic. (v. la voce).

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