Rivoluzióne

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rivoluzione


rivoluzióne s. f. [dal lat. tardo revolutio -onis «rivolgimento, ritorno», der. di revolvĕre: v. rivolgere]. – 1. Nell’uso scient., per un corpo in movimento intorno a un altro corpo, lo stesso che giro completo, e anche il relativo moto, più propriam. detto moto di r.; in senso meno proprio è usato come sinon. di rotazione (di un corpo intorno a un asse). In partic.: a. In geometria, superficie o solido di r., lo stesso che superficie o solido di rotazione. b. In astronomia, moto di r. (o, talvolta, semplicem. rivoluzione), il moto di un corpo celeste (pianeta, satellite, compagno di una stella doppia) intorno al suo centro di gravitazione (Sole, pianeta centrale, astro principale); periodo di r., la durata di una rivoluzione. Con riferimento al moto di un pianeta o di un satellite: r. siderale, il tempo che l’astro, visto dal centro di moto, impiega per ritornare nella stessa posizione tra le stelle; r. anomalistica, il tempo che separa due successivi ritorni dell’astro nello stesso punto della sua orbita ellittica (per es., per un pianeta, l’afelio); r. sinodica (v. sinodico, n. 2). c. Nel linguaggio tecn., sinon. di giro, con riferimento alla rotazione di un organo meccanico rotante. d. Nel linguaggio medico, r. cardiaca, o ciclo cardiaco, l’insieme delle fasi di contrazione attiva, o sistole, di rilasciamento, o diastole, e di riposo del cuore; r. deambulatoria, o ciclo deambulatorio, l’insieme di due passi semplici. 2. Mutamento radicale di un ordine statuale e sociale, nei suoi aspetti economici e politici: a. In senso stretto, il processo rapido, e per lo più violento, attraverso il quale ceti, classi o gruppi sociali, ovvero intere popolazioni, sentendosi non sufficientemente rappresentate dalle vigenti istituzioni, limitate nei diritti o nella distribuzione della ricchezza che hanno concorso a produrre, sovvertono tali istituzioni al fine di modificarle profondamente e di stabilire un nuovo ordinamento: la r. americana (1776), che, mossa dai coloni inglesi contro la madrepatria, determinò la costituzione degli Stati Uniti d’America; la r. francese del 1789 (o assol., per antonomasia, la R., gli anni della R.); la r. sovietica o r. d’ottobre (1917); la r. messicana del 1915; la r. cinese (1949); il principio o la teoria della r. permanente, già formulati nel 1850 da Karl Marx, ma elaborati e sostenuti dal rivoluzionario russo Lev D. Trotski (1879-1940), secondo cui la spinta rivoluzionaria non doveva considerarsi esaurita una volta realizzatasi la rivoluzione socialista in un solo paese, ma si sarebbe dovuta estendere progressivamente a tutti i paesi del mondo, compresi quelli arretrati dal punto di vista economico e dove mancava un proletariato industriale, innescando un processo (appunto per questo «permanente») destinato a concludersi solo con l’instaurazione di una società socialista su scala internazionale; r. bianca, attuata da forze conservatrici o reazionarie, di destra (ma r. bianca è stata anche definita la trasformazione sociale riformistica promossa dai laburisti in Gran Bretagna a partire dal 1945). In partic., r. culturale, il movimento politico promosso da Mao Tsetung nella Cina comunista (1964-68), volto a ostacolare – in polemica con quanto era avvenuto in Unione Sovietica – sia la concentrazione del potere politico nelle mani della burocrazia di partito sia la tendenza a incrementare l’industrializzazione a danno dell’agricoltura, mobilitando direttamente le masse popolari (soprattutto giovanili) e l’esercito al fine di modificare l’ordinamento statale e l’atteggiamento culturale delle masse, nel senso di un più rigoroso egualitarismo. b. In senso più ampio, qualsiasi processo storico o movimento, anche non violento e protratto nel tempo, attraverso il quale si determini un radicale mutamento di fatto delle strutture economico-sociali e politiche, o di particolari settori di attività: la r. romana, il passaggio, nell’antica Roma, dal governo senatoriale al principato, cui si accompagnò un profondo mutamento sociale, soprattutto per la partecipazione al potere effettivo di nuovi strati della società di Roma, dei municipî e delle province; la r. operata dal cristianesimo, nella società, nelle concezioni di vita, ecc. Con determinazioni specifiche: r. industriale, il processo di profonda trasformazione produttiva, e sociale, conseguente al sorgere delle prime industrie in Inghilterra, e quindi in Europa e nell’America del Nord, tra la fine del sec. 18° e l’inizio del sec. 19° e, con qualificazioni di volta in volta diverse, ogni processo analogo che si determina per l’affermarsi di nuove tecnologie industriali (la r. tecnologica della metà del Novecento; la r. cibernetica, elettronica, ecc.); r. copernicana, la radicale trasformazione delle idee cosmologiche operata dalla teoria eliocentrica di N. Copernico (1473-1543) rispetto alla concezione geocentrica aristotelico-tolemaica; r. demografica, il processo evolutivo che ha luogo in alcune popolazioni, caratterizzato da un forte declino della mortalità e della natalità; r. keynesiana, la nuova impostazione data dall’economista inglese J. M. Keynes ai problemi fondamentali della teoria economica, soprattutto con l’opera General theory of employment, interest and money (1936); r. scientifica, nella storiografia della scienza, il periodo (sec. 17°) che vide l’affermarsi della «nuova» fisica di Galileo e di Newton; r. dei tecnici, secondo la terminologia e la tesi dell’americano J. Bumham nell’opera The managerial revolution del 1941, l’avvento al potere della nuova classe di tecnici aziendali, che dovrebbe finire per rendere sempre più irrilevanti le distinzioni tra economia collettivista e capitalistica. c. fig. Mutamento, trasformazione, innovazione radicale: quella scoperta è stata una r., una vera r.; l’elettronica ha portato una r. in quasi tutti i settori; grave disordine e sconvolgimento: che r., in casa, con questo continuo va e vieni di figli e nipoti; devo aver mangiato qualcosa che mi ha fatto male: ho una gran r. nello stomaco, o nell’intestino, o anche ho lo stomaco, l’intestino in rivoluzione. ◆ Dim. rivoluzioncèlla, solo in senso politico e in tono scherz. o ironico.