Ròtolo¹

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rotolo1


ròtolo1 (ant. ruòtolo; region. ròllo) s. m. [lat. tardo rŏtŭlus, dim. di rota «ruota»]. – 1. a. Materiale sottile arrotolato su sé stesso, in modo da assumere una forma più o meno cilindrica: r. di stoffa, di cartone, di cuoio, di pergamena; un r. di carta igienica; ormai disus., un r. (o, nella forma dim., un rotolino) di pellicola fotografica, un rullino. b. estens. Involto, insieme di cose impacchettate in forma cilindrica: un r. di monete da due euro. c. In macelleria, nome region. del girello. d. Mal del r., difetto dei legnami, detto anche cipollatura (v.), perché il legname appare come una falda arrotolata. 2. Nei ponti in muratura di mattoni era detta costruzione a rotoli l’esecuzione dell’arco in più anelli sovrapposti. 3. a. Nome (lat. rotulus o volumen: v. volume) della più comune forma di libro in uso nella civiltà antica, orientale e occidentale, costituita generalmente da sezioni, per lo più regolari, di vario materiale (seta, papiro, pergamena), incollate o cucite, e arrotolate, oppure avvolte, intorno a un piccolo cilindro di legno, di osso o di avorio (detto ombelico) con due estremità sporgenti, a forma di pomelli d’avorio, d’oro, d’argento o di pietra preziosa, secondo il valore e il tipo del manoscritto (chiamato più propriamente volume); la scrittura, perpendicolare alla direzione di arrotolamento, disposta a colonne, si trova solo nella parte interna e, sul papiro, corre parallela alle fibre, sul recto del foglio, dove le strisce sono orizzontali. b. Documento notarile membranaceo medievale; anche, documento cartaceo, come inventario di documenti e di possessi, avvolto a rotolo, spesso di notevole lunghezza. R. liturgici, in uso nell’Italia merid. (sec. 10°-14°), recanti il testo di preghiere intramezzato da miniature disposte in senso inverso alla scrittura, in modo che, svolgendosi il rotolo dall’ambone, il sacerdote o un diacono potesse leggere le preghiere e i fedeli vedere le figure (v. anche exultet). c. Antico stemmario in forma di rotolo di pergamena, portato dagli araldi nei tornei per la verifica degli stemmi presentati dai cavalieri: il più antico, del principio del sec. 14°, è quello posseduto dalla Society of Antiquaries di Londra, con 486 stemmi; dello stesso secolo è quello della biblioteca civica di Zurigo (1335-1345) con 559 stemmi. Hanno grande importanza per lo studio dell’araldica medievale. d. Nel medioevo e nei primi secoli seguenti, significò, in alcune città italiane, il ruolo dei contribuenti o il libro dell’estimo. 4. Con sign. speciale nella locuz. avv., d’uso fam., a rotoli, a precipizio, in rovina, in malore (dove il sost. indica il fatto di rotolare, cadere rotolando: cfr. rotoloni): mandar tutto a rotoli; è andato tutto a rotoli; un’azienda che sta andando a rotoli. ◆ Dim. rotolétto, rotolino; accr. rotolóne.