Sciàbola

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sciabola


sciàbola s. f. [dallo slavo sablja, polacco szabla, prob. attraverso il ted. Säbel]. – 1. a. Arma da punta e da taglio, con lama più o meno curva, ma anche dritta, come nelle sc. d’ordinanza degli ufficiali e sottufficiali delle forze armate, con l’eccezione dei sottufficiali dell’esercito e degli ufficiali dei bersaglieri (altra caratterizzazione delle sciabole militari sono i fornimenti, diversi per ogni forza armata e tra le varie armi dell’esercito nonché tra ufficiali e sottufficiali); si distingue, rispetto alla spada, per avere l’impugnatura (pomo compreso) protetta dalla tipica guardia a gabbia e la lama scanalata da ambo i lati per due terzi della sua lunghezza, affilata o convessa nella parte inferiore (filo o taglio) e nell’ultimo terzo del dorso (costola o controtaglio); per le sue caratteristiche di peso e lunghezza e perché facile a brandirsi con una sola mano, è stata usata sin dall’antichità come arma da guerra, spec. nei combattimenti a cavallo e in quelli sul mare (sc. d’abbordaggio o d’arrembaggio a lama ricurva, larga e pesante, detta anche sciabla, in dotazione sulle navi militari sino ai primi anni del Novecento): un colpo di sc.; caricare con la sc.; battersi alla (o con la) sciabola. Per la sc. baionetta, v. baionetta. È detta sc. d’onore, nella marina militare, quella donata come riconoscimento di merito all’allievo ufficiale del corpo di stato maggiore che si è classificato sempre primo nella graduatoria degli ultimi tre anni di corso in accademia. La sciabola è anche una delle tre armi adoperate nella scherma agonistica, di peso complessivo inferiore a 500 g e lunghezza inferiore a 105 cm; nelle gare ufficiali la segnalazione delle stoccate avviene attraverso un circuito elettrico (sc. elettrica). b. Per metonimia, una delle tre specialità nello sport della scherma: gli incontri si svolgono su una pedana simile a quella usata per il fioretto (v. fioretto2, n. 1, e relativa illustrazione), larga circa 2 m e lunga 18 (è tuttavia ammessa, per ragioni pratiche, la riduzione a 14 m, come nel fioretto), divisa in due campi marcati da una serie di linee di cui la «linea di avvertimento» è posta a 5 m dalla «linea centrale» (anziché a 6 m, come nel fioretto). Si distinguono gare di sc. individuale e di sc. a squadre, sia maschili sia femminili: un incontro di sciabola, campione mondiale di sciabola. 2. Gambe a sciabola, tipo di gambe arcuate per sedie; scherz., di persona, arcuate e storte. 3. In zoologia: a. Nome di varî molluschi lamellibranchi marini della famiglia solenidi. b. Tigre dai denti a sciabola: v. tigre, n. 2. ◆ Dim. sciabolétta (anche scherz., al masch., con iniz. maiusc., soprannome dato al re Vittorio Emanuele III di Savoia per la sua bassa statura), sciabolina, o sciabolino m. (anche, scherz., di persona storta e mingherlina); accr. sciabolóna o sciabolóne m., sciabola grossa e pesante.

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