Sciagurato

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sciagurato


(poet. o pop. sciaurato) agg. e s. m. (f. -a) [lat. exauguratus, part. pass. di exaugurare «sconsacrare, maledire» (comp. di ex- con valore privativo e augurare «consacrare con buoni auspìci»)]. – 1. a. Colpito dalla sciagura, da una sciagura: una famiglia sc.; avere, andare incontro a, essere vittima di, una sorte sc.; anche come sost.: è stato straziante vedere le condizioni in cui vivono quegli sc.; maestro mio, fa, se tu puoi, Che tu sappi chi è lo sciagurato Venuto a man de li avversari suoi (Dante). b. agg. Che è o è stato causa di sciagure; disgraziato, infausto, malaugurato: quello che ora sta per finire è stato un anno sc.; non potrò mai dimenticare lo sc. giorno in cui ho preso questa decisione; è rimasto vittima di una sc. fatalità; anche iperb.: chi ha avuto la sc. idea di aprire la finestra? 2. estens. a. Malvagio, scellerato: è un padre sc., che trascura la famiglia ed è sempre ubriaco; uno sc. disegno; propositi sc.; tempi sc., iniqui, avversi; frequente come sost.: sei uno sc., una sc.!; ha sposato uno sc.; lo sc., colpevole di atti innominabili, fu arrestato; Questi sciaurati, che mai non fur vivi, Erano ignudi (Dante). b. Nell’uso fam., con sign. attenuato, senza tono di serio biasimo, di persona che si mette spesso nei guai, che vive in modo disordinato, che trascura sé stesso o i proprî doveri: guarda che disordine: sei proprio una ragazza sc.; anche sost.: vediamo cosa ha combinato questo sc.; pareva piuttosto uno sciagurato che avesse affogato la propria anima nel vino (Pirandello). Anche riferito a cose, col sign. di sgradevole, sbagliato, fastidioso, difficile e sim.: che incontro sc.!; proporgli di lavorare con noi è stata un’idea sc.; che sc. mestiere mi sono scelto! ◆ Dim. sciaguratèllo; pegg. sciaguratàccio. ◆ Avv. sciagurataménte, per disgrazia, sfortunatamente: sciaguratamente, era solo in casa quando è stato colto da malore; in modo malvagio, scellerato: agire, sciaguratamente.